SCUOLA_nIeri, venerdì 10 ottobre, migliaia di studenti sono scesi in molte piazze italiane per far sentire la loro voce a poca distanza dall’avvio del nuovo anno scolastico. Nelle settimane in cui è stato dato avvio alla consultazione online sulla riforma, i ragazzi hanno deciso di protestare contro il patto della ‘Buona Scuola’, presentato dal premier Matteo Renzi e dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

E’ passato infatti un mese dalla pubblicazione del Piano Scuola, ma la riforma non è stata portata avanti con la forza con cui essa è stata annunciata. La scuola è cominciata e gli studenti vivono sempre gli stessi problemi, il diritto allo studio è quasi assente, la didattica sempre più anacronistica, i libri di testo sempre più cari per famiglie sempre più povere, gli Istituti Scolastici sempre più vecchi e meno sicuri e la dispersione scolastica sempre in aumento.

Proprio ieri, anche gli studenti di Benevento e provincia, sono scesi in piazza per manifestare contro il Piano Scuola e la sua privatizzazione. “Vogliamo che l’accesso all’istruzione sia aperto a tutti – hanno gridato gli studenti sanniti – vogliamo delle scuole che non cadano a pezzi, che non diventino delle aziende, vogliamo avere degli spazi di discussione all’interno dei nostri istituti per parlare dei nostri problemi, per dare sfogo alla nostra creatività”.
Gli studenti di Benevento hanno dimostrato di avere una voce forte e chiara, di essere consapevoli dei problemi che esistono all’interno della città e del Paese. “Abbiamo mille idee e mille proposte per migliorare la vita degli studenti all’interno della scuola e della città – hanno poi scritto in una nota stampa – e vogliamo che l’Amministrazione ed il Comune ci ascoltino. Abbiamo deciso di distaccarci dal solito corteo, abbiamo portato in piazza i nostri temi e fatto un’assemblea studentesca in piazza Risorgimento per discutere e creare delle iniziative da organizzare nei prossimi giorni. Vogliamo essere l’alternativa. Vogliamo contestare e creare, ed il 10 ottobre non è che l’inizio!”.
Anche il liceo ‘Virgilio’ di San Giorgio del Sannio ha aderito alla protesta contro un Governo che taglia sempre più fondi all’edilizia ed elide completamente il diritto allo studio; contro una scuola che ormai non ha più nulla e fatta da studenti che non si accontentano di non avere più nulla da perdere. La principale espressione del corteo è stato il flash mob finale, durante il quale i ragazzi hanno bruciato dei cartoni disposti ad edificio, simbolo degli Istituti malandati e vecchi in cui studiano. “Come il fuoco brucia il nostro simbolico istituto – hanno detto i ragazzi – allo stesso modo il Governo incenerisce il nostro futuro non prendendosi cura della Scuola e dei suoi allievi”.

Stando dunque alle proteste dei giovani studenti italiani, la Buona Scuola di Renzi è una scuola che apre le porte agli interessi delle imprese, che da più poteri ai presidi, che si appiattisce alle esigenze di un mercato del lavoro che ha bisogno di manodopera precaria e senza diritti. Una vera ‘Buona Scuola’, invece, dovrebbe essere il faro di una moderna società che punta sull’innovazione e sul miglioramento sociale. Una vera ‘Buona Scuola’ dovrebbe insegnare agli allievi nozioni di base utili a poter poi compiere una giusta scelta per il futuro, dovrebbe essere madre e guida, dovrebbe inculcare nei giovani conoscenza e capacità d’immaginare e di conquistare il proprio futuro. Gli studenti, così come tutti i cittadini, a vario grado e modo, sono stanchi di promesse e di piccoli interventi che di fatto poi non cambiano le condizioni materiali e generali del Paese, un Paese che non può più ascoltare chiacchiere, ma che ha l’imminente necessità di assistere ai benefici dei ‘fatti’.