A partire dal 10 luglio, Benevento e i paesi del Sannio hanno cominciato a vivere un’estate di musica. Dal jazz al rap, dalla lirica ai ritmi balcanici, l’edizione 2015 di Riverberi ha in serbo un cartellone ricco e variegato, in linea con l’idea fondante del festival: la contaminazione tra i differenti generi musicali.
Già dal nome, infatti, Riverberi rinvia a una sonorità che si amplifica e si espande nello spazio e, dunque, per traslato, rimanda a un suono che si moltiplica e si propaga oltre i vincoli e le barriere tra i differenti generi e i linguaggi espressivi.
Come le onde acustiche si modificano in base agli impatti con gli elementi naturali o architettonici, così la musica raggiunge nuovi territori, spazia, cambia forma e cresce in base agli incontri che avvengono lungo il proprio tragitto.
I luoghi giocano, allora, un ruolo molto importante: antichi chiostri, giardini, corti private diventano parti fondamentali delle performance musicali poiché direttamente coinvolti in un’indagine uditiva dello spazio.
Le note si intersecano pertanto al genius loci, prendono forma e direzione in base alle architetture e, quindi, alla Storia e alle storie che i luoghi del Sannio sono in grado di raccontare. E se lo spazio condensa suggestioni e attese, il tempo rimane, ovviamente, quintessenza del mestiere dei musicisti.
La rassegna ha preso il via il 10 luglio da San Leucio del Sannio con ‘Galleggiare’, il concerto-evento di Serena Brancale dal titolo del brano che ha lanciato la giovane cantante barese tra le nuove proposte dell’ultimo festival Sanremo.
Da oggi, 15 luglio la kermesse si sposta a Benevento con il ‘Solo’ di Hakon Kornstad, il sassofonista norvegese che ha fatto parlare di sé il ‘New York Times’ per tecnica, unicità ed elettronica e che calcherà il palco dell’Arco del Sacramento.
Ad aprire l’esibizione di Kornstand, la Banda del Bukò in ‘Rosmarinus’, concerto di presentazione del disco prodotto da Riverberi e dalla Croce Rossa Italiana.
Il 16 luglio a Palazzo Casiello toccherà a Paolo Angeli, chitarrista e compositore sardo, con il suo ‘Solo per Chitarra Preparata’, uno spettacolo con un incredibile strumento a 18 corde (6 normali, 8 posizionate di traverso e 4 sospese) che ha stregato anche il mostro sacro Pat Metheny.
Il 17 luglio al Chiostro di Santa Sofia doppia performance: lo scrittore Franco Arminio recita un suo testo inedito ‘Ospitalità’, accompagnato dai musicisti Pasquale Pedicini e Sergio Casale; a seguire la straordinaria voce di Maria Pia De Vito e le melodie del piano di Huw Warren in ‘Dialektos’, una miscela di sonorità brasiliane e napoletane che si contaminano vicendevolmente.
Il 18 luglio altro double presso i giardini della Rocca dei Rettori: prima il rapper Shark Emcee in uno show in unplugged costruito su misura per Riverberi; poi Luca Aquino con il suo ultimo lavoro ‘OverDOORS’, un disco-tributo alla mitica band statunitense.
Il 19 si chiude la parentesi nel capoluogo all’Horus Conclusus con una serata dedicata al cibo: Isabella Pedicini presenta il suo ultimo libro ‘Ricette Umorali – Il Bis’; a seguire dj-set e performance culinaria di DonPasta con ‘Artusi Remix – Viaggio nella cucina popolare italiana’.
Dal 31 luglio il festival riprende in provincia, con il live di Kelly Joyce ‘Jazz Mon Amour’ alla frazione Pastene di Sant’Angelo a Cupolo. Il 1° agosto la violoncellista irlandese Naomi Berrill in ‘From The Ground’ a San Salvatore Telesino; il 6 la pianista Rita Marcotulli e il fisarmonicista Luciano Biondini in ‘Duo Art’ a Pietrelcina; il 22 Gianluca Grasso in ‘Grasso e Alto’ e Giacinto Jannace in ‘Ricreazione’ a Ceppaloni.
Al comune di Torrecuso è affidato il gran finale. Il 4 settembre toccherà alla Banda di Torrecuso, il 5 settembre alla Ziganamana Orkestra e il 6 settembre al quartetto di Gegè Telesforo. Infine, un percorso formativo per bambini e una retrospettiva sul pittore Luigi Zotti chiuderanno l’edizione 2015 del festival.