Dopo due giorni di riposo ieri pomeriggio il Perugia ha ripreso la preparazione. Il direttore sportivo umbro Roberto Goretti, intanto, ha parlato a ruota libera di tutti gli aspetti legati alla sua squadra. “Oddo ha impostato questa stagione e questo suo cammino all’interno della nostra società, della nostra squadra e della nostra città, con grande determinazione. Dà la sensazione di avere in testa un percorso ben preciso che parte dalla necessità di creare una squadra unita, in grado di affrontare con compattezza ogni situazione. Sta alternando bene bastone e carota e ogni tanto qualche rimprovero ci sta, proprio in funzione di quel discorso di squadra. Questa volta ci sono andati Dragomir e Melchiorri, qualche gara prima era toccato a Iemmello ma tutti debbono capire che conta la squadra. Non esiste nessun caso Melchiorri come dicono i giornalisti soprattutto di altre città. Noi davanti – ha continuato – abbiamo tre top player grazie all’occasione che ci è capitata negli ultimi due giorni di mercato, quando abbiamo capito che potevamo riportare Falcinelli a Perugia e così abbiamo ceduto Bianchimano che volevamo inizialmente tenere. Era un ‘calcio di rigore’ da sfruttare per dare un segnale di fiducia a tecnico, squadra e ambiente ed è stato lui a decidere di tornare qui spiegando al Bologna che avrebbe rifiutato qualsiasi altra destinazione in B, eliminando di fatto quelle concorrenti che avrebbero potuto coprire una parte maggiore dell’ingaggio. Diego ha fatto una scelta coraggiosa, prendendosi dei rischi perché ha tutto da perdere e proprio per questo dobbiamo ringraziarlo e sostenerlo al di là di quelle che saranno le sue prestazioni perché porta grande energia anche all’interno dello spogliatoio dando l’esempio. Lui ora deve ritrovare quelle che sono le sue caratteristiche, che non sono quelle del bomber che deve stare lì ad aspettare in mezzo all’area. I gol li ha fatti qui con Ardemagni vicino e a Crotone in una situazione particolare, ma non sono i gol che contano: la gente gli vuole bene e lui deve giocare sereno, con l’ambiente che deve sostenerlo. Oltre alle tre punte poi abbiamo anche tre grandi fantasisti che consentono a Oddo di avere alternative al 4-3-2-1 su cui si era lavorato in estate, con equilibri poi stravolti dagli arrivi di Balic, Nicolussi Caviglia e Falcinelli. Ora il mister sta alternando un po’ i due moduli, ma credo che alla lunga si potrà vedere con maggior continuità un Grifo con le due punte e secondo me anche con tre. Ora arriva un ciclo difficile, che scatterà con due trasferte. Le prossime gare ci diranno a che punto siamo. Prima di andare sul campo della Salernitana andremo su quello del Benevento che ha sì cambiato l’allenatore, ma ha anche tenuto un blocco di calciatori importanti e reduci da una stagione sofferta che li ha compattati, facendo loro capire che pe tornare a giocare in A devono vincere il campionato di B. La candidata numero uno però secondo me è forse il Crotone, che ha allestito un’ottima squadra, ha un allenatore fortissimo (Giovanni Stroppa, ndr) e ha trattenuto Benali. Per quanto concerne Buonaiuto per qualità fisiche e tecniche penso Cristian che sia uno dei talenti più forti visti qui negli ultimi anni ma l’anno scorso mi ha fatto un po’ arrabbiare, perché lo volevamo tenere e lui invece decise di andare via. Quest’estate con il presidente – conclude Goretti – avevamo deciso di mandarlo via, stavamo per prendere Schenetti e lo avevamo praticamente ceduto all’Entella ma lui ha rifiutato un ingaggio maggiore e persino l’adeguamento del contratto, dicendo di essersi pentito della decisione precedente e di voler restare. Questa sua determinazione ci ha convinto e alla fine all’Entella è andato Schenetti”.