9411[1]Per questa mattina, dalle ore 9.00 presso la sala consiliare della Provincia di Benevento (Rocca dei Rettori) la Scuola la tecnica ha organizzato il workshop ‘Sordità: famiglia, interprete lis e specialisti’.

L’evento, aperto a tutti, è rivolto alle famiglie, ai medici, pediatri, logopedisti, assistenti alla comunicazione, insegnanti di sostegno, interpreti Lis che si confrontano quotidianamente con aspetti afferenti la sordità.

Il workshop ha lo scopo di mettere in evidenza gli aspetti discussi e di grande attualità, che attengono l’inclusione sociale di soggetti con disabilità sensoriale, ed in particolar modo il rapporto tra genitori e figli sordi.

All’evento, organizzato da Scuola La Tecnica, prenderà parte il  dr. Mauro Mottinelli (sordo), psicologo clinico psicoterapeuta e psicopatologo forense, formatore ed esperto di sordità che argomenterà sulle tematiche della sordità e sul rapporto genitori-figli.  La sua esperienza personale e professionale specialistica ha una valenza fondamentale nel percorso formativo degli specialisti, potendo gli stessi apprezzare modelli sperimentati di approccio e d’intervento alla sordità.

La sordità può essere vista, con sguardo superficiale, un handicap invisibile oppure definita handicap ‘nascosto’, riconoscibile solo all’atto della comunicazione.

I sordi, sin dalla scuola, vengono spesso etichettati come diffidenti, aggressivi, irritabili e polemici, atteggiamenti che sono generati però dallo scontro quotidiano con barriere che impediscono loro la comunicazione. Un’altra conseguenza della sordità è il senso di frustrazione provato da genitori udenti al momento della conferma della diagnosi. Il loro bambino è sordo e i dubbi e l’ansia prendono il sopravvento con reazioni di disperazione, stato di shock, poi l’ammissione e/o il rifiuto, la presa di coscienza, l’azione costruttiva.

Specialisti, medici, pediatri, logopedisti, assistenti alla comunicazione, insegnanti di sostegno, interpreti lis, devono adottare il ruolo di ascoltatore perché la sordità non è solo assenza di udito, ma paradigma di molteplici meccanismi psicologici, emotivi e sociali, questo impone alla società di  ripensare la comunicazione e tutte le sue forme.