Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, così si è espresso: “A me dispiace dire e annunciarlo proprio qui, ma le ottimistiche previsioni che facevano pensare di potere riprendere a fine aprile o ai primi di maggio – i campionati di calcio e in tutte le discipline – credo lo siano state un po’ troppo. Sul 3 maggio sono dubbioso, se ci fosse la possibilità di riprendere decideremo di farlo a porte chiuse. A oggi ho qualche dubbio sulle dichiarazioni che sento di potere riprendere la competizione. Sono gli stessi scienziati a non avere certezze rispetto all’evoluzione. Non è che stiamo sbandando, ma dobbiamo adattare le decisioni che cambiano continuamente”.
Il presidente del Torino Urbano Cairo: “Secondo me benissimo la volontà di salvare campionati e coppe, ma andare oltre il 30 giugno rischia di essere un problema, andresti ad intaccare la stagione futura. Agosto è un mese in cui i giocatori devono riposarsi e avresti un mese per prepararti, andresti a iniziare a ottobre. Rischieremmo davvero di compromettere non una ma due stagioni. Dobbiamo provare a farlo entro il 30 giugno, ma niente accanimento. L’8 marzo ho chiesto misure molto più drastiche e sono arrivate, forse un po’ in ritardo, ora c’è un contagio internazionale che rischia di essere molto pericoloso. Non sappiamo neanche quando arriverà il picco, non possiamo giocare a tutti i costi e rischiare la salute di chi gioca e chi sta intorno all’evento. Chiudere tutto entro il 30 giugno vorrebbe dire tornare ad allenarsi entro una ventina di giorni, cosa che mi sembra difficile. Dobbiamo trovare dei punti d’incontro affinché i sacrifici vengano ripartiti tra tutti. Questo naturalmente a meno di notizie superpositive nei prossimi giorni. Se in Cina hanno comunicato la quarantena a inizio gennaio e la scioglieranno a inizio aprile, da noi che abbiamo un numero simile di casi e abbiamo iniziato dieci giorni fa… la quarantena dovrebbe durare almeno fino a tutto maggio”.
L’ex giallorosso Gennaro Scognamiglio attualmente al Pescara: “La mia idea, oggi, è che si dovrebbe annullare tutto e ricominciare l’anno prossimo. Se tra un mese la situazione dovesse cambiare, potremmo adottare soluzioni diverse, ma non si può prevedere il futuro. Noi giocatori siamo sempre pronti a tornare in campo, però, in questa situazione sentir parlare di campionato è inverosimile. Capisco che ci siano di mezzo tanti fattori da considerare e che non sia facile gestire la situazione, ma ci sono in ballo vite umane e tanta gente che soffre e muore per colpa di questo virus: come si può parlare di campionato?”
Emanuele Giaccherini, centrocampista del Chievo: “Peccato per lo stop proprio quando stavo iniziando a giocare con con continuità Non mi resta che prepararmi e farmi trovar pronto, mi auguro si ricominci. Anche a porte chiuse. Perché la gente avrà un’occasione di svago. E perché la vita di molti è scandita dalle partite e tutto quel che ci gira attorno. Ho amici che d’estate s’annoiano senza Mondiali o Europei. Il calcio tornerà come prima? La schiarita vera la vedo nell’estate del 2021, ci vorrà tempo per riappropriarci delle solite abitudini”