Un concerto memorabile quello che, giovedì 26 febbraio, hanno tenuto i M° Arturo Armellino (direttore d’orchestra) e Giovanni Alvino (pianista), rispettivamente presidente e direttore artistico dell’AMI-Associazione Mozartiani Italia. Il concerto si è svolto nella Sala Concerti del Teatro di Pazardzhik, a pochi chilometri da Sofia in Bulgaria, con la Symphony Orchestra.
L’occasione è nata dalla volontà di registrare tracce audio e video per un cd da realizzare con il contributo della Cooperativa Vinicola ‘La Guardiense’, sponsor dell’iniziativa, che ha fortemente voluto sostenere il progetto il cui risultato verrà presentato nel corso di una iniziativa di rilevanza internazionale.
In programma il Concerto per piano e orchestra n.5 ‘Imperatore’ Beethoven e la Sinfonia n.1 Winter Daydreams in G minor Tchaikovsky per un’esibizione, di bravura e talento al plurale, della più grande musica con un programma di notevole caratura, estremamente compatto per quanto riguarda il contesto.
Beethoven e Tchaikovsky sono stati la stella polare, un grande pianoforte com’è quello di Giovanni Alvino e la maestria di Arturo Armellino, gli ingredienti del portentoso risultato.
Esordire nella Sala Concerto del Teatro di Pazardzhik, Bulgaria con il Concerto per piano e orchestra n.5 di Ludwig van Beethoven detto ‘Imperatore’ non poteva avvenire in maniera più felice grazie a una superba esecuzione-interpretazione del pianista Giovanni Alvino, musicista in grado di conferire ad ogni passaggio di quella che è la summa della letteratura pianistica di ogni tempo la sua ‘giusta’ valenza musicale, ovvero, da un punto di vista squisitamente tecnico, che forse con buona volontà e tempo a disposizione molti pianisti possono affrontare e risolvere.
Anche l’orchestra diretta dal Maestro Arturo Armellino ha indubbiamente contribuito al successo. Il Maestro Armellino ha, infatti, dimostrato una grande abilità nel comunicare e interagire con tutta l’orchestra stabile del Teatro Pazardzhik ed impressionante è stata la sua interpretazione che ha dato prova di un incarnato carisma capace ottenere la risposta degli strumentisti esattamente nel momento voluto.
Quando il duo Alvino-Armellino ha intrapreso le stupende pagine sinfoniche, il pubblico è stato letteralmente catturato nella rete del puro sinfonismo, mentre veniva blandito dal gioco degli elementi tematici, in continuo trascorrere tra le parti. L’evento quindi è stato davvero prezioso e ne era ben consapevole la sala, stracolma, che rispondeva con entusiasmo ed ammirazione alla stupenda condotta degli artisti.
Ci sono stati alcuni momenti che possono essere estrapolati dal concerto dell’Imperatore a sostegno della rilevanza artistica della serata. Il primo riguarda l’Allegro posto in apertura delle Concerto, restituito con sonorità leggerissime eppure profonde a cui segue l’esposizione del tema da parte di un ‘Tutti’ orchestrale. L’altro passaggio che ha colpito è stato l’Adagio, presentato dall’artista con una cantabilità estrema unita alla dolcezza sublime, tipica dei suoi tempi lenti e centrali.
Il direttore d’orchestra Arturo Armellino ha aperto la seconda parte, con una brillante esecuzione della Sinfonia n.1 Winter Daydreams in G minor di Tchaikovsky (prima composizione cui il compositore si dedicò dopo il trasferimento a Mosca). Attraverso l’esecuzione della Sinfonia n.1 di Tchaikovsky, il maestro ha potuto comunicare le sue intenzioni artistiche e tecniche ai musicisti del Teatro riuscendo a interagire con loro in modo eccellente così da strutturare armoniosamente il suono d’insieme.