rapineI Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia de L’Aquila, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento, hanno tratto in arresto, su disposizione dell’Ufficio Gip del Tribunale Ordinario di Chieti, Cesare Lanzara di 59 anni e Giulio Mucci di 67 anni, entrambi originari e residenti nel capoluogo e pluripregiudicati, ritenuti responsabili della commissione di alcune rapine a mano armata commesse nelle province de l’Aquila, Chieti e Campobasso.

Le indagini, condotte dai Carabinieri de l’Aquila ed utilmente supportate dal lavoro dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Beneventana, sono partite  all’inizio dello scorso anno, allorquando furono portate a compimento alcune rapine in danno degli uffici Poste Italiane dei comuni di Guardiagrele (CH), Poggio Picenze (AQ) Civita D’Antino Alto (AQ), Castelvecchio Calvisio (AQ), Matrice (CB).

I due uomini, dopo avere raggiunto l’Abruzzo ed il Molise, per procurarsi i mezzi di  fuga, hanno asportato anche delle autovetture di proprietà di alcuni cittadini residenti di altri comuni abruzzesi e molisani con le quali poi si recavano presso gli obiettivi individuati in sede di precedenti sopralluoghi.

Le rapine, infatti, sono state portate a segno allorquando avvenivano i pagamenti delle pensioni ed era certa la consegna, da parte degli istituti di vigilanza, di ingenti somme di denaro.

Una volta accertata la presenza di un consistente quantitativo di denaro nelle casse degli uffici postali, i due uomini, dopo essersi travisati con dei passamontagna e con delle tute mimetiche, irrompevano negli uffici postali e qui, utilizzando un fucile da caccia, a cui erano state mozzate le canne per poterlo meglio nascondere, trasportare ed aumentarne le capacità offensive, e due pistole semiautomatiche, rivelatesi poi repliche perfette di quelle autentiche difficili peraltro da riconoscere in quanto private del cosiddetto ‘tappo rosso’, minacciavano, talvolta anche in presenza dei clienti, gli addetti agli sportelli puntando loro le armi contro e facendosi consegnare il denaro esistente in cassa che, come detto, era di consistente entità. Inoltre il fucile alterato era caricato con cartucce a munizionamento cosiddetto ‘spezzato’ che, come noto, sono di genere vietato.

Dopo avere compiuto le rapine, i due malviventi fuggivano a bordo delle autovetture in precedenza rubate (quattro Fiat Uno ed un’Alfa Romeo 156)  che poi venivano abbandonate e talvolta anche date alle fiamme, per poi proseguire la fuga con autovetture ‘pulite’ per allontanarsi indisturbati dai luoghi delle rapine.

Le serrate indagini condotte dai Carabinieri, hanno permesso di raccogliere ed analizzare con metodo certosino tutti gli indizi in possesso e che si sono delineati man mano nel prosieguo degli accertamenti, riuscendo, oltre a sequestrare i passamontagna e i berrettini usati per il travisamento, anche a stabilire che il duetto di malfattori concepiva i piani criminosi con una programmazione accurata delle fasi attuative, in particolare attraverso i sopralluoghi delle zone interessate. In più il bottino complessivo del denaro provento delle varie rapine è stato stimato in oltre 100.000euro.

Infine, a compendio delle indagini svolte, i due malviventi sono stati prelevati militari presso le rispettive abitazioni e, dopo le formalità di rito espletate presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento, sono stati tradotti alla casa circondariale di contrada ‘Capodimonte’ a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.