gargani«Ringrazio i tanti amici che mi hanno dato il voto e che continuerò a rappresentare con tutte le mie forze e le mie capacità». E’ questo il commento di Giuseppe Gargani, che ha incassato oltre 20mila preferenze nella circoscrizione Meridionale, candidato nella lista Ncd – Udc – Popolari, ma che non sono utili per entrare in Parlamento. «La percentuale molto ridotta di voti della Campania danneggiando i candidati locali – ricorda Gargani – ha impedito alla nostra Regione di fare la differenza come invece si è verificato in Puglia, Calabria e Abruzzo, che hanno avuto un risultato per le liste molto più soddisfacente e hanno consentito maggiori voti di preferenza per i candidati locali. Bisogna dire che Ncd, non essendo organizzato come partito, ha avuto una mobilitazione degli amministratori regionali e locali e si è avvantaggiato della consistenza e della stabilità elettorale dell’Udc, per il risultato ottenuto». «Il risultato di Avellino – precisa l’eurodeputato – che supera quello delle elezioni politiche 2013, è un risultato politico e frutto della collaborazione ricevuta che mi consente di continuare a rappresentare e a lavorare come prima per il territorio. D’altra parte il consenso che mi è stato dato supera di gran lunga quello di tutte le altre liste». Gargani rileva che «la situazione politica che si è determinata dopo il voto è completamente modificata e obbliga ad una riflessione profonda, perché continuano ad essere in crisi i partiti come portatori di politica e prevale anche per l’eccezionale risultato di Matteo Renzi, l’emotività e il personalismo, comunque non utili a difendere la democrazia». «Come nota personale – dichiara Gargani – avendo fatto un’intensa campagna elettorale, mi sento come uno che ha raccolto e accumulato mattoni, uno a uno, a mani nude, senza l’ausilio di una compagine più ampia e senza protezione. Il voto è stato dato alle liste e ai candidati per ragioni diverse dalla rappresentanza politica e da questo dato bisogna ripartire nei prossimi mesi per una analisi più attenta».