Si è tenuta ieri, a Lima, la conferenza Onu sul cambiamento climatico che ha portato, dopo lunghi negoziati, alla stesura di un documento che sarà firmato al vertice di Parigi in programma nel 2015. A dichiarare approvato il testo è stato Manuel Pulgar Vidal, ministro peruviano dell’Ambiente e presidente della conferenza, davanti alle delegazioni di 195 Paesi presenti all’incontro, che hanno accolto con plauso il via libera al documento.
Per limitare il riscaldamento globale, quindi, il mondo dovrà tagliare, entro il 2050, le emissioni di gas serra del 40-70% rispetto ai valori del 2010, per poi arrivare ad un valore prossimo allo zero entro la fine del secolo. Per ottenere questi importanti risultati, però, non bisogna rimandare oltre il 2030 l’introduzione delle misure necessarie. A tal proposito ricordiamo che Ottmar Edenhofer, uno dei tre co-presidenti del Gruppo di lavoro intergovernativo sui cambiamenti climatici, ha più volte sollecitato la tempestività dell’agire umano, sottolineando che “Per evitare pericolose interferenze con il sistema climatico occorre smettere di avere un atteggiamento di sottovalutazione”. Porre rimedio per salvare il mondo, dunque, “E’ una questione di volontà globale e non di capacità”, parafrasando le parole del segretario di Stato Usa, John Kerry. Per centrare l’obiettivo, però, il principale settore sul quale occorrerà intervenire è quello energetico. L’agenzia Onu sul cambiamento climatico avverte: più si ritarderà il passaggio dai combustibili fossili alle energie alternative e più difficile e costoso sarà raggiungere l’obiettivo. Se dovesse essere mantenuta la tendenza attuale, infatti, la temperatura del pianeta crescerebbe da 3,7°C fino 4,8°C entro il 2100, un livello palesemente catastrofico.Ciò che si auspica, dunque, è che dal vertice 2015 a Parigi dovrebbe uscire un documento destinato a sostituire il noto protocollo di Kyoto dal 2020. Il testo approvato a Lima, però, non ha convinto alcuni esperti che hanno definito l’accordo “debole”.
Ciò che noi ci auspichiamo, invece, è che ogni singolo individuo faccia appello alla propria coscienza, adottando comportamenti che contribuiscano, iniziando dalle piccole e semplici cose, a salvaguardare il pianeta che è la nostra casa.