Niente pagelle, processi, critiche, bocciature o promozioni. Il calcio d’estate è questo. Non consente mai di avere certezze anche se ugualmente regala indicazioni a chi le sa “interpretare”. Non ci eravamo e nè opportunamente vi avevamo esaltati dopo il filotto di sei successi nelle amichevoli finora disputate, tra cui qualcuno solo sulla carta di prestigio (avversari rimaneggiati o formazioni B a corto di preparazione), evitando tra l’altro di proposito commenti o dissertazioni tecniche, e attenzione, non ci deprimiamo ora. Tifosi e critica devono attendere ed avere pazienza, mentre società e Inzaghi, devono riflettere, operare e soprattutto correggere. Perdere contro il Monza non è un dramma anche se il tipo di ko ha provocato delusione e tarpato le ali ai sognatori. Ma attenzione, paradossalmente potrebbe essere stato anche un bene perchè finora, erroneamente tra l’altro, dietro ai risultati vittoriosi sembrava quasi che si stessero nascondendo dei problemi che, invece, permangono e sembrano anche evidenti. Innanzitutto quando parlavamo di riflessioni il riferimento è alla mancanza di equilibri ed al modulo. La sensazione, detto con tutta umiltà, è che il Benevento ha interpreti più adatti per attuare il 4-3-1-2 come visto nella ripresa con l’innesto di Schiattarella che ha affiancato Viola con lo spostamento di Tello a sinistra ma che di fatto era un centrocampista aggiunto che correva per due e garantiva maggiore copertura e soprattutto equilibrio. Quell’equilibrio mancato non a caso nel primo tempo con quella sorta di 4-2-4 che forse può convincere nelle amichevoli contro avversari inferiori, ma non nelle gare dove si fa sul serio e c’è la posta in palio. Anche perchè parliamo di un modulo talmente difficile che ci vorrebbero quattro esterni, tra attacco e di difesa, con specifiche ed esclusive caratteristiche che anche in A è difficile trovare, mettendoli tutti insieme. Onestamente crediamo e pensiamo che Inzaghi dall’alto della sua esperienza questo lo sappia. Quando parlavamo di paradossi estivi, vale la pena ricordare che il Benevento finora aveva incassato solo una rete col Napoli, mentre ieri ne ha prese quattro di cui almeno tre frutto di evitabili errori, di sbandate, ma anche di mancanza di copertura adeguata e tattica. Questi alcuni episodi che devono far appunto pensare e far scattare analisi. Poi c’è una domanda che sicuramente si fanno in tanti in questo momento: è vero quanto visto nelle sei gare amichevoli precedenti oppure al Vigorito con il Monza? Gli addetti ai lavori sanno rispondere sicuramente a questo quesito. Cosa dire, evitando come detto in apertura di parlare di singoli o accentuare critiche o esaltazioni di singoli o altro. Aggiungiamo che col Monza ci sono state due facce: quella inguardabile del primo tempo e molto più bella, invece, della ripresa, anche se in questo caso bisogna vedere se è subentrata la stanchezza o l’appagamento tra gli ospiti oppure sono state indovinate le sostituzioni di Schiattarella e Sau per Improta e Armenteros… Parentesi sui tre nuovi: non sono dispiaciuti, anzi, ma vale anche per loro il solito discorso, aspettiamo conferme per valutazioni attendibili. Ci fermiamo così, sperando che i prossimi test vengano sfruttati anche per provare altri moduli. La parola d’ordine è lavorare, mettere in evidenza appunto il cartello “lavori in corso”, essere umili e approfittare appunto di questi giorni che mancano al via del campionato per valutare o intervenire, ma sempre riflettendo… Proprio in chiusura un plauso al pubblico, davvero encomiabile che anche a fine gara con quegli applausi ha confermato che c’è e che è pronto a recitare un ruolo determinante e fondamentale come del resto avvenuto in passato e già in queste prime settimane della nuova stagione.