Come ogni 25 novembre, torna la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tale data è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite affinché l’opinione pubblica venga sensibilizzata sul tema della violenza sulle donne. Il 25 novembre non fu scelto a caso. La data, infatti, fu stabilita in ricordo delle tre sorelle Mirabal che nel 1960 furono vittime di uno degli assassini più crudi e violenti. Esse tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Nel 2013, in Italia, si è avuta una vittima ogni due giorni, 179 donne uccise: un anno nero per i femminicidi, secondo il rapporto Eures. Aumentano al Sud (+27 per cento nel 2013) e raddoppiano al Centro, mentre il Nord detiene il record di uccisione di donne in famiglia.
“La violenza sulle donne – afferma il segretario della Uil Fioravante Bosco – è purtroppo in forte crescita e gli abusi non sono solo fisici. Da alcuni anni sono in aumento i casi si stalking, fenomeno che è anche chiamato sindrome del molestatore assillante. E’ un problema drammatico, di fronte al quale non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo lavorare su come stanno le donne – ha concluso Fioravante Bosco – su come sta la famiglia, su come sta la nostra collettività. Dobbiamo farlo rafforzando sempre di più l’integrazione tra istituzioni, privato sociale e servizi sul territorio.