polizia-volanteQuesta mattina è stata arrestata su ordinanza del Tribunale per il Riesame di Napoli, a seguito di sentenza della Corte di Cassazione , Ida Sparandeo, clesse 1964, sorella dei fratelli Sparandeo a capo dell’omonimo clan, nonché moglie di Antonio Spina, classe 1948, già tratto in arresto per i reati di usura ed estorsione, in data 14 .11.2013. La donna si rendeva responsabile del riciclaggio dei proventi illeciti derivanti dall’attività di usura svolta dal marito tanto che, con il denaro illegalmente guadagnato, la Sparandeo aveva acquistato un immobile , in provincia, per l’importo di 110.000 euro e vari beni mobili. La Sparandeo non si limitava a fare da prestanome al marito ma aveva assunto un ruolo attivo tanto da risultare intestataria di conti correnti oltre che emissaria di numerose cambiali che venivano pagate dalle vittime dei prestiti ad usura. La donna gestiva consapevolmente il patrimonio del marito, Spina Antonio, con il quale operava in pieno accordo e sintonia. Malgrado i coniugi non svolgessero alcuna attività lavorativa stabile il tenore di vita di entrambi si presentava , immediatamente, superiore alla media.