Il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco, è intervenuto durante i lavori del 1° congresso della Uil Metalmeccanici Avellino-Benevento, tenutosi a Pietradefusi (Av), che ha visto tra l’altro la conferma di Gaetano Altieri (segretario generale) e di Giuseppe Forgione (segretario).
“La politica del governo Renzi – ha detto Bosco – deve dare valore al lavoro, provando a ricordarci più spesso che la nostra Repubblica, così come hanno voluto i nostri padri costituenti, è fondata sul lavoro che è un diritto di tutti i cittadini e che non può essere mortificato. Con la sola flessibilità non si risolvono i problemi dell’occupazione giovanile, poiché bisogna avviare politiche fiscali finalizzate alla ripresa dei consumi e, quindi, alla crescita economica. Più consumi significa più soldi in tasca ai lavoratori e, quindi, più produzione e più posti di lavoro”.
“La città di Benevento e il Sannio, insieme alle sue istituzioni locali e alle forze sindacali e imprenditoriali – ha proseguito – devono decidere celermente i settori di attività sui quali bisogna concretizzare gli sforzi per ambire allo sviluppo. L’idea prevalente, e sulla quale la Uil è pienamente d’accordo, è che bisogna investire nella direzione dell’agroindustria, della logistica, del manifatturiero, del turismo e delle energie rinnovabili. Vi è bisogno di una riforma istituzionale che riduca i costi della politica, elimini il bicameralismo perfetto e riveda i compiti delle regioni”.
“La gestione dei servizi – ha continuato il segretario Uil – dovrà comunque essere fatta dagli enti territoriali più vicini ai cittadini. Se le province devono essere soppresse, ci vuole comunque un ente territoriale di area vasta che sappia tenere insieme i piccoli territori evitandone la disgregazione sociale, economica e demografica. L’università di Benevento, la vera ricchezza rispetto alla quale aggregare le menti pensanti e mirare all’innovazione, deve essere rivalutata. Tantissimi giovani, una volta raggiunta la laurea, sono costretti a emigrare nel nord-est e all’estero per trovare un posto di lavoro. Questo impoverisce ancor di più la nostra economia perché, chi si forma nel Sannio, ha diritto a rimanerci per dare un contributo in termini di innovazione economica e produttiva”.
“Il nostro Paese – ha concluso Bosco – ha bisogno dell’industria, senza la quale aumentano le incertezze per il futuro e si va incontro al rischio di rivivere le difficoltà di mezzo secolo fa quando, per guadagnarsi da vivere, bisognava emigrare perché tale scelta rappresentava l’unica possibilità di sopravvivenza”.