L’intreccio dei programmi di Città Spettacolo e di Crudo e Cotto, ha ricreato la vecchia “Quattro notte e più di …” con confusione tra atti amministrativi e finanziamenti sui quali neppure i consiglieri di opposizione hanno voluto fare chiarezza.
Clemente Mastella e Renato Giordano combinando il Festival (stravolto) Città Spettacolo con il Crudo e Cotto, sono riusciti a ricreare “Quattro notti e più di…” dopo 10 anni, così com’era, anzi peggio, nonostante i 565.000 euro di finanziamenti pubblici a disposizione. Una sagra paesana più brutta di tante altre organizzate dignitosamente e con pochi soldi in diversi paesi della provincia (Vinestate di Torrecuso, ad esempio).
Eppure questa volta i soldi ministeriali transitati attraverso la Regione e destinati anche all’enogastronomia, avevano finalità ben diverse. Infatti i finanziamenti di 405.000 euro per la manifestazione “Crudo e Cotto” sono stati prelevati dai fondi “Terra dei Fuochi” e “Azioni post Expo 2015”. Il primo, nato per sostenere soprattutto le aziende casertane danneggiate a vari livelli dalla criminale gestione dei rifiuti, è stato utilizzato anche per finanziare iniziative orientate alla promozione turistica ed enogastronomica delle altre province campane; il secondo, è stato creato per finanziare iniziative sul tema “Nutrire il pianeta” anche dopo l’Expo di Milano. Pertanto tutti i documenti ministeriali e regionali (Decreti, delibere, bandi, ecc) fanno espressamente riferimento alla necessita di organizzare festivals e rassegne anche con spettacoli ed eventi vari, ma comunque finalizzati alla conoscenza educativa del rapporto alimentazione-agricoltura-risorse-inquinamento, alla promozione soprattutto verso i più giovani della Dieta Mediterranea, alla conoscenza e alla valorizzazione della enogastronomia locale, alla promozione turistica.
Invece, il “crudo e cotto” in salsa mastelliana è stato tutt’altro: sono scomparsi la mostra e i quattro grandi film sulle finalità dei finanziamenti concessi, indicati nel programma approvato dalla Regione; nessuna visita guidata in città e al territorio circostante anche con intelligenti accostamenti ai prodotti e alla storia locale, come ormai accade in molti Festival; piccoli isolati accenni alla Dieta mediterranea (Slow Food e qualche Chef); la solita “degustazione” di prodotti locali senza tener conto del contesto (in qualche caso, ad esempio piazza Sabariani, i tavoli sono stati apparecchiati sulla cripta con gli affreschi che tutti dicono di voler salvare e Piano di Corte ridotto a mangiatoia). Per il resto, spettacoli assolutamente avulsi dal tema e poi spighe di granone, salsiccia con verdure sott’olio, pizza in piazza e cicatielli al sugo, però con la precisazione “prodotti a chilometro zero” cioè della nostra zona, compreso le “specialità di pesce”.
Questa volta, però, neppure Felice Presta, autorevole attivista grillino e fotoreporter di denuncia, dopo aver lodato più volte in queste settimane il sindaco Mastella anche come “valore aggiunto allo spettacolo”, ha voluto documentare le evidenti cose negative di questa rassegna.
Per “Crudo e Cotto” infine, rimangono da capire alcune questioni amministrative (bandi, affidamenti, intrecci di programmi) come, ad esempio, il nuovo impegno di spesa su fondi comunali (delibera di giunta n.120 del 29/8/2016) per lo spettacolo proposto dal maestro Quadrini, già inserito nel programma finanziato dalla Regione. Finora nessun consigliere di opposizione ha ancora esercitato il diritto di accesso agli atti, neppure quelli del M5S. Evidentemente la tensione interna tra gli attivisti “pentastellati” e quelli “mastellati” ritarda l’azione dei due soli consiglieri e impedisce al Movimento di intervenire su questioni di una certa importanza. Ad esempio, sui recenti provvedimenti per la mensa scolastica, sono intervenuti quasi tutti tranne i grillini che su questo argomento hanno fatto buona parte della recente campagna elettorale.