Quest’oggi ultima giornata del Festival ‘Città Spettacolo’. Il primo appuntamento è alle ore 16.30 presso la Cattedrale con una nuova performance ispirata alla storia della città e dei suoi abitanti con ‘Raccontami Benevento’ in cui si propone ‘San Gennaro’ di Rosario Sparno con Loredana Piedimonte. Si racconta quando una mattina dell’anno 831 il duca Sicone, principe di Benevento, andò a Napoli, prese le ossa di San Gennaro dalle catacombe di Capodimonte e le portò a Benevento. Al termine della performance è prevista una breve visita alla Cripta della Cattedrale.
Nuove repliche alle ore 17.00, presso Hotel Villa Traiano, di ‘Do not disturb’ format teatrale ideato e diretto da Mario Gelardi e scritto con Claudio Finelli. Camere da letto fanno da scenografia a storie che penetrano direttamente nel post intimità delle coppie, spiando i personaggi poco prima che lascino la stanza. Il pubblico, al massimo venti spettatori, vive la storia a un palmo dall’attore, quasi nascondendosi e costringendo l’attore a una messinscena che abbatta ogni finzione teatrale.
Alle ore 20.00 al Teatro Romano è in programma il Concerto sinfonico dell’Orchestra del Conservatorio Statale Nicola Sala di Benevento, diretto dal M° Francesco Ivan Ciampa.
Alle ore 21.00 all’Arco del Sacramento si rappresenta ‘L’infinita ombra del vero’, con gli utenti attori dell’Uocsm di Benevento. Un attraversamento teatrale dell’esperienza più intima e misteriosa che ogni essere umano porta dentro sé: il sogno onirico. Un disegno ambizioso che assume una tensione maggiore se gli attori in scena sono gli utenti del Centro di Salute Mentale di Benevento che ha messo a disposizione le proprie strutture e il personale per produrre questo progetto. La drammaturgia e la regia sono di Peppe Fonzo.
Spettacolo a ingresso libero è ‘Little Nemo-danza verticale’, in programma alle ore 22.00 nella Rocca dei Rettori. Con le coreografie di Wanda Moretti, le musiche al sax e live electronics di Marco Castelli ed i ‘wall dancers’ Elena Annovi e Simona Forlani. Ispirato ai lavori del Tintoretto e ai disegni di Windsor McCay. Come accade nei dipinti o nei sogni, tutto accade nello stesso tempo e spazio. Non ci sono quinte né backstage, tutto è di fronte al pubblico, i performers danzano sui monumenti architettonici e la musica pervade lo spazio circostante.