mirella (2)L’Accademia di fotografia Julia Margaret Cameron di Benevento ha accolto la presentazione dell’ultimo lavoro foto giornalistico di Fausto Podavini, offrendo così l’opportunità ai molti allievi dei corsi di entrare in contatto con esponenti di spicco del settore ed ampliare il loro bagaglio di conoscenza.
Sandro Iovine, giornalista ed autorevolissimo critico fotografico, in qualità di autore della prefazione del libro, ha introdotto la presentazione dell’opera che ha già ottenuto numerosissimi premi, tra i quali è doveroso menzionare il ‘World Press Photo 2013’. Con grande affabilità Iovine ha spiegato che il suo interesse verso quest’opera, di cui può essere considerato il ‘padrino’, è nato in aula quando, dopo aver visto solo tre delle foto scattate da quello che allora era un suo allievo, ed avendo avuto a che fare con questa malattia, ha capito che questo delicato ma potente lavoro andava divulgato. Il percorso che ha portato alla luce il libro non è stato semplice ed è partito, com’è doveroso, da un’accurata documentazione da cui è emerso che sono sempre più numerose le persone affette da demenza senile e che si sta abbassando notevolmente l’età di esordio della malattia. Alla luce di ciò, quindi, decadono le teorie che fino a qualche tempo fa consideravano la demenza come malattia “normale” legata all’invecchiamento. Iovine ha poi precisato che il libro non è incentrato sull’alzheimer, bensì su Mirella, una donna che con una forza straordinaria ha amorevolmente accudito il marito ammalato di alzheimer.
Lo stesso Podavini, ha di seguito spiegato che l’idea di raccontare questa straordinaria storia d’amore è nata solo in un secondo momento. I primi scatti, incentrati solo sulla malattia di Luigi, infatti, produssero nell’autore una profonda crisi che lo spinse in seguito a cambiare il focus del progetto e a spostare la sua attenzione su Mirella. L’autore spiega anche che il lavoro, durato quattro anni, è stato molto duro sia per la drammatica situazione con cui si è confrontato, sia per le difficoltà tecniche che ha dovuto affrontare derivanti dall’unico ambiente, l’appartamento dei coniugi, in cui le fotografie sono state realizzate.
Con commovente sensibilità gli scatti in bianco e nero di Podavini, quindi, toccano le corde dell’anima e ripercorrono il difficile cammino di Luigi e Mirella fatto di una realtà che si ripete quotidianamente quasi fosse una cantilena scandita sin dal titolo ‘MiRelLa’ che riproduce in se, oltre al nome della protagonista, anche tre note musicali.
A conclusione della presentazione sia l’auore che Iovine, hanno ricordato ai fotografi in erba presenti in sala, che la difficile vita di un fotografo sta anche nel lavoro di editing e di post produzione. Solo grazie al crowdfunding, infatti, sono riusciti a finanziare e a realizzare questo progetto che ha come scopo quello di sostenere l’informazione legata alla sindrome di Alzheimer, perché l’ignoranza sull’argomento rende ancora più terribile la vita del malato e di chi deve accudirlo.
Alla speranza di Podavini di trovare nelle varie espressioni artistiche sempre più spazio dedicato alla sensibilizzazione verso le problematiche sociali, quindi, ha dato voce l’Accademia di fotografia che, come promette il direttore Angelo Orsillo, “Entro dicembre ospiterà altri tre appuntamenti per continuare a far parlare di fotografia”.