Finora il Benevento sul mercato ha cambiato poco, solo quattro innesti di cui uno sulla carta destinato a fare panchina (il portiere di riserva Manfredini). La società ha scelto di mantenere l’intelaiatura della passata stagione anche se vanno limate ancora delle cose specie rispetto al modulo che si intenderà adottare (per il momento pare il 4-4-2). Bene a dispetto delle pochissime variazioni, però, preparatevi ad assistere ad un Benevento totalmente “nuovo”, come mentalità, gestione, approccio e tutto il resto rispetto a quello visto con l’ormai ex Cristian Bucchi. In un mese scarso di lavoro già sono emersi tra amichevoli, allenamenti e lungo ritiro alcuni canoni fondamentali del metodo Inzaghi che a dire il vero, alla luce di quelle che sono alcune lacune emerse in passato, appaiono incoraggianti e soprattutto opportune. Naturalmente come stiamo sostenendo sin dalla prima amichevole, ribadiamo che è ancora presto per emettere giudizi definitivi, ma appare evidente che ci sono tre principi già instaurati che che sicuramente accompagneranno i giallorossi nel corso dell’annata con il bomber di Juve e Milan. La fase difensiva, la scelta di una formazione base e la preparazione di ogni sfida partendo dalla conoscenza maniacale degli avversari. Tre prerogative che nell’inferno della B dove il “pragmatismo” spesso e volentieri abbinato all’agonismo e naturalmente alla tecnica la fanno da padroni, potrebbero risultare fondamentali per colmare il gap dell’ultimo torneo. Nei dettagli, Inzaghi ed i suoi collaboratori nelle amichevoli sin qui disputate hanno presentato puntualmente una difesa a quattro con la novità che i componenti del pacchetto arretrato sono più stretti e quindi si corrono meno rischi di imbucate centrali o di sofferenze nella zona mediana. Naturalmente sulle fasce la maggiore copertura arriva dagli esterni di centrocampo che devono agire sull’intera corsia o quasi. Non prendere gol è un aspetto fondamentale e questo lo sa bene Superpippo,finora uno solo con il Napoli, anche se ripetiamo i test finora disputati hanno valenza marginale. La formazione base o tipo. Indubbiamente è opportuno tenere sempre tutti gli uomini della rosa sulla corda, ma nel recente passato abbiamo assistito spesso ad un deleterio e criticatissimo tourbillon di scelte e undici titolari che forse destabilizzava gli stessi atleti. Giustamente il nuovo tecnico sta cercando di costruire e presentare un undici base che possa limare limiti e difetti, migliorare l’intesa e conoscersi per agire durante i match nel migliore modo possibile e quindi con meccanismi e situazioni sincronizzati al massimo. Anche questo aspetto, parere personale, è lodevole e positivo. Infine, il terzo e altrettanto aspetto “innovativo” che va a sancire l’apprezzata rivoluzione, almeno di questo primo mese di rodaggio e lavoro, è quello della conoscenza degli avversari e della preparazione di tutti gli incontri partendo dalle caratteristiche tattiche e tecniche. Indubbiamente erano solo amichevoli, ma l’allenatore ha già dato l’input di come si giostrerà. Sia squadre di B che dilettanti… Si gioca per limitare al massimo l’avversario e poi naturalmente cercare di batterlo, con lo spettacolo e l’attacco ad oltranza che sono importanti ma sicuramente di meno in una graduatoria ideale… Fattori che finora sono stati apprezzati e graditi dagli stessi componenti della rosa che hanno maggiori riferimenti, più sicurezze e ci fermiamo così, senza voler fare classifiche o altro, anche perchè siamo ancora in una piena fase di preparazione e quindi tutti gli aspetti positivi o negativi vanno verificati nel corso del tempo e quando la condizione sarà ottimale per tutti in modo da offrire termini di paragone giusti o credibili.