I rappresentanti delle associazioni del mondo agricolo hanno espresso con una petizione i dubbi circa il forte impatto che sul nostro territorio può avere il raddoppio ferroviario della tratta Frasso-Vitulano.
Ecco quanto è scritto nella petizione: “In qualità di rappresentanti delle organizzazioni di categoria, delle associazioni e delle istituzioni del mondo del vino sannita, esprimiamo sicuro apprezzamento per le notizie dell’imminente avvio di un’importante opera che porta il Sannio tra le aree tecnologicamente avanzate per la movimentazione delle persone e delle cose, ma rappresentiamo anche forti preoccupazioni per le caratteristiche del percorso ipotizzato nell’ambito della realizzazione della direttrice ferroviaria Napoli-Bari, in particolare con il raddoppio della tratta Frasso Telesino-Vitulano. In questo tratto l’opera va ad attraversare, infatti, un territorio particolarmente significativo per l’intera economia della provincia, fortemente condizionata dai redditi derivanti dagli 11mila ettari di vigneto specializzato che fanno del Sannio il ‘Chianti’ della Campania, considerato che proprio in quest’area viene prodotto oltre il 60% della totale produzione regionale. Convinti che il paesaggio rappresenta una risorsa economica primaria e tutelarlo un interesse vitale, ci appelliamo al presidente della Regione Campania, all’assessore regionale ai trasporti e alla viabilità, Sergio Vetrella, a quello all’agricoltura Daniela Nugnes, chiedendo l’impegno anche del sottosegretario Del Basso De Caro, Maria Mautone del Dipartimento delle politiche territoriali, di Massimo Pinto del Dipartimento delle politiche territoriali, del rappresentante del Gruppo delle Ferrovie dello Stato, Michele Del Principe e di Costantino Boffa, responsabile relazioni socio-istituzionali Cis Napoli-Bari.
Alla loro attenzione esprimiamo le nostre preoccupazioni in merito al potenziale elevato impatto ambientale e paesistico del raddoppio del tracciato ferroviario. Quello che maggiormente ci preoccupa è la considerazione che nella relazione tecnica allegata al ‘Contratto Istituzionale’ non venga prevista nessuna opera di bonifica e riqualificazione del vecchio tracciato. Tante le perplessità, visto che la realizzazione dell’opera va ad impattare in un tratto ricco di cantine e civili abitazioni, prevedendo anche la costruzione di gallerie con la realizzazione di invadenti e deturpanti terrapieni. Per questo guardiamo con fiducia alla progettazione definitiva, affinché possano essere introdotte tutte quelle varianti che tengano conto delle esigenze fin qui espresse. Confidiamo che negli elaborati progettuali vengano introdotti soluzioni innovative volte alla minimizzazione degli impatti e della valorizzazione del territorio. Tale progettazione dovrà prevedere le mancanti opere di bonifica dei vecchi tracciati e le modalità di riconsegna delle superfici rifunzionalizzate agli attuali proprietari, oppure una valorizzazione funzionale degli stessi quali, ad esempio, creazione di piste ciclabili.
La petizione reca le firme di: Gennaro Masiello, presidente provinciale e regionale della Coldiretti, Franco Pepe, presidente Confragricoltura Benevento, Libero Rillo presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, Giuseppe Brillante presidente del Cecas, Carmine Coletta presidente della Cantina di Solopaca, Salvatore Garofano presidente de ‘La Guardiense’, Marino Meola presidente della cooperativa Viticoltori del Taburno, Gaetano Pascale presidente nazionale Slow Food Italia, Italo Maffei presidente della sezione Coldiretti di Guardia Sanframondi, Antonio Ciabrelli presidente dell’associazione ‘Strade dei vini Terre dei Sanniti’ e Giovanni De Blasio presidente del Circolo viticoltori di Guardia Sanframondi.