uomodipastafoto (6)Si è svolta ieri, con due spettacoli tenuti presso il Convitto Nazionale Giannone, la suggestiva commedia L’Uomo di pasta realizzata dalla Cooperativa sociale IDEAS. Con grande interesse il pubblico ha avuto modo di seguire i bravissimi attori in un emozionante viaggio antropologico arricchito da musiche dal vivo, dee, maschere, luci, colori e da tanti maccheroni. L’uomo di pasta, infatti, è un lavoro teatrale sulla storia e la cultura della pasta, dal chicco al maccherone; lavoro che non è mai stato realizzato e che mi auguro possa godere di un più ampio successo e di una maggiore diffusione nei teatri. Il quesito da cui muove l’intero percorso parte dalla possibilità di rappresentare la cultura e lo spiritualismo agroalimentare considerando tutte le implicazioni legate ai pluralismi culturali. Da qui la scelta di allestire uno spettacolo teatrale itinerante per sottolineare l’identificazione totale che l’uomo attua con il cibo che mangia, identificazione tanto radicata da spingerci a parlare di “umanizzazione della pasta”. Il cibo, da sempre, viene interpretato quale specchio delle condizioni di vita della società e, in quanto tale, non deve essere considerato come oggetto in sé ma come parte fondante di un discorso comune al popolo che lo “crea”. Esso, come sosteneva Lévi-Strauss, è un formidabile mezzo interpretativo e di comunicazione. La sequenza scelta per articolare lo spettacolo (la semina, la spiga, il pane, la pasta, le maschere osco-sannite, il passato della tradizione rurale della terra beneventana e le innovazioni tecniche e culturali) è propedeutico alla messa in scena dei meccanismi di autoidentificazione socio-territoriale con l’alimento pasta: dall’identificazione con la cultura napoletana a quella siciliana; italiana ed infine universale. Alla narrazione dei fatti storici si affiancano i numerosi racconti che, ancora oggi, è possibile ascoltare dagli anziani.

Drammaturgia: Mario De Tommasi
Scenografia: Maria Scarinzi
Musica: Luigi Giova e Marco Leso
Regia: Mario De Tommasi
Coreografie: Loredana Bellomo – ASD OLYMPIA DANCE SPORT STUDIO
In collaborazione con: Karima A. Campanelli
Fotografie di scena: Antonio Volpone

Con la partecipazione di:
Pia Coelli – Narratrice,
Antonella Manzo – Grande Madre,
Giovanna Maria Berruti – Musa della pasta,
Mario De Tommasi – Buccus Samnticus,
Raffaele Zenca – Maccus Osco Italicum,
James Crafa – Benino,
Laura Cardone – ‘Onna Pereta for’o balcone,
Tiziana Maio – Donna di bronzo

Corpo di ballo:
Chiara Giorgione, Roberta Giorgione, Sabrina Guarente, Angela Santucci, Benedetta Zuzolo, Giorgia Aprea, Martina Varricchio, Ilaria Garimberti, Anna Andreocci, Benedetta D’Agostino, Alice Nardone.

Brani suonati dal vivo:
Luigi Giova, Marco Leso, Andrea Orlando.