Sta per iniziare il week end della consacrazione. Quello dove potremo sederci in tv, accendere i canali di DAZN e…fregarcene un emerita mazza di risultati, incroci e testa- coda calcistici. E solo per colpa del Covid tale sensazione sarà abbreviata, per via di partite che si susseguiranno senza sosta; vivremo senza pathos i play off promozione che ci terranno compagnia fino ad Agosto, ma stavolta non ci incendieremo, non suderemo le proverbiali sette camice; 7 giornate di campionato cadetto da vivere con distacco, anzi possibilmente gufando contro le antipatiche rivali storiche. E’ il risultato di quelli che vincono, di quelli che sono andati in campo, dello staff tecnico che li ha plasmati e valorizzati, di chi da dietro la scrivania e da dietro le quinte ha tessuto i fili quasi in silenzio, in secondo piano, e di chi, da “papà di un intero gruppo” ha vegliato su tutti loro, ma anche su tutti noi, scendendo in campo e facendo valere tutta la sua forza e le sue convinzioni grazie ad una dialettica senza uguali, quando si paventavano scenari di annullamento, quando personaggi traffichini e pieni di interessi personali avrebbero voluto altri epiloghi a loro più convenienti. Quella roboante intervista sul Corriere del nostro “papà”, deve aver smosso un pò di coscienze; un sistema marcio o fatto di scambievoli interessi veniva sbattuto ed accusato in prima pagina del più seguito e venduto giornale sportivo. Eh si, quelli che vincono, vincono anche quando ci sono da prendersi delle responsabilità non indifferenti, andando incontro alla legge non scritta dei potenti. Lui (Vigorito) ha vinto fuori dal campo. Ha vinto facendo breccia nei pensieri dell’opinione pubblica raccogliendo consensi. Loro ( squadra e staff tecnico ), hanno stravinto in campo se è vero che forse nemmeno la targa BN 1929 risulta leggibile per il notevole distacco accumulato. Noi abbiamo vinto come tifoseria, sempre corretta, sempre presente in casa e fuori.
Poi ci sono quelli che falsano. Tipo il Presidente del Livorno che, dopo aver visto naufragare le sue speranze di annullamento del campionato per salvare il salvabile, oggi da il benservito a tre quarti della rosa perchè ormai è retrocesso, non prorogando i contratti in scadenza di 18 tesserati.. Decisione che può sicuramente prendere, ma che di sicuro falserà il prosieguo del torneo visto che verosimilmente le 7 squadre che affronteranno il Livorno, si troveranno contro un manipolo di ragazzini. Significa 3 punti quasi certi per tutti, possibili goleade che potrebbero diventare determinanti in caso di differenza reti; una manna dal cielo insomma, a scapito di tutti quei valori di lealtà e sportività che dovrebbero essere propri quando si partecipa ad una competizione, soprattutto quando prendersi tre punti con facilità diventa importantissimo visto che sia i discorsi play out che quelli play off – promozione sono apertissimi.
Poi ci sono quelli che piangono; ciociari e pitagorici dopo aver fatto il diavolo a quattro (ricordate le frasi in tempo di Covid…”devono promuoverci col Benevento di diritto” – sponda KR-, oppure “niente play off e le prime tre direttamente in A” – sponda FR- per finire addirittura al “..nel caso devono fare i play off anche loro (cioè noi)”, adesso sono lì lì per essere risucchiati nel gruppone. Il Crotone è stato agganciato dal Cittadella, il Frosinone è addirittura in caduta libera. Chi è causa del suo mal…eccetera eccetera….
E poi finiamo con gli avvinazzati….Posso capire le sbornie post promozione, pure io a 1000 km sto ancora festeggiando, ma asserire di aver visto Hamsik a casa di Maggio, Cavani da Pepe Nero, significa che o ‘a falanghina è verament’ bbona e dall’ ngap’, oppure che le diottrie mancanti sono parecchie. Mi meraviglio che ancora non è tornato in auge il…”mmiez u Corz”…un tempo luogo cult di avvistamenti di mister e giocatori piombati chissà come e perchè improvvisamente in città.
Ah, se per caso vedete passare ‘mmiez u Corz un armadio di 1,95, che pesa 100 chili, con i capelli raccolti a banana, che ha cambiato una delle due strisce della maglia da nera a gialla (l’altra è rimasta rossa), dal vago accento scandinavo, fatemi un fischio che scendo di corsa. Nun s’ pò mai sapè……
Daniele Piro/Scugnizzo69