Il 23 Aprile 2020 scrissi un articolo dal titolo “la Farmacia Rurale resta a Ceppaloni. La Democrazia Popolare ha vinto!”.

Il farmacista Dr. Giuseppe Lombardi aveva chiesto al Comune di aprire il dispensario a Beltiglio: di conseguenza la vicenda era chiusa!.

Ricordo, brevemente, i fatti dell’epoca. Il farmacista, nel febbraio 2020, chiese al Comune di Ceppaloni di trasferire l’unica farmacia rurale esistente da Ceppaloni Capoluogo alla frazione Beltiglio. La notizia si diffuse immediatamente. “Ad horas” si costituì un Comitato Civico, il quale, in pochi giorni, approntò una petizione popolare sottoscritta da circa 200 (duecento) firmatari. La stessa fu depositata al protocollo Comunale ed inviata il 15/03/2020, via p.e.c., dal Comitato Civico, anche alla Regione Campania, unitamente alla comunicazione che il Consiglio Comunale, il 9/3/2020, aveva denegato l’autorizzazione al trasferimento. Nella petizione fu evidenziato che la farmacia, esisteva, a Ceppalonicapoluogo, da oltre 100 (cento) anni. Pertanto doveva prevalere il principio, consolidato, che i diritti acquisiti non si toccano. Si evidenziò, altresì, che l’eventuale trasferimento era da considerarsi assurdo, vista la mancanza di collegamento tra il Capoluogo e le frazioni; enormi disagi avrebbero sopportato i cittadini di Ceppaloni, Santa Croce e Barba. Al contrario di Beltiglio che NON avvertiva alcuna necessità, attesa la vicinanza di due farmacie nei Comuni limitrofi di San Leucio del Sannio ed Arpaise. Tant’è che, in oltre 100 anni, nessuna richiesta in tal senso era pervenuta dai cittadini colà residenti. Il Consiglio Comunale, nella seduta del 9 Marzo 2020, si espresse in questo modo: su undici presenti, otto si dichiararono favorevoli al diniego di trasferimento della farmacia e tre astenuti(Caliendo, Imbriani e Pepicelli). Quindi voto contrario al trasferimento all’unanimità(l’astensione non significa voto contrario). Il farmacista, preso atto della situazione e ricevuta la comunicazione negativa della Regione, il 21 Aprile 2020, con nota protocollata, chiese al Comune di aprire un dispensario (ossia una sede decentrata) alla Frazione Beltiglio. Di conseguenza rinunziò alla richiesta precedente ovvero al trasferimento della farmacia. Difatti, nella domanda, il Dr. Lombardi afferma: “preso visione della delibera Consiliare n. 1 del 9/3/2020 attraverso la quale si è manifestata contrarietà al trasferimento, sono disponibile ad attivare immediatamente un dispensario alla Frazione Beltiglio, disponendo già ivi di un locale”. La Giunta, accogliendo l’istanza, il 6/5/2020 approvò l’istituzione di un dispensario farmaceutico alla frazione Beltiglio. Tuttavia il Comune, a seguito di una semplice lettera della Regione dell’1/6/2020, attraverso la quale, in base alla legge n. 221/1968 (di sessanta anni fa), invitava l’Ente locale a “rideterminarsi sulla propria decisione”, con delibera del 2/7/2020, revocò, in autotutela, l’istituzione del dispensario. In parole povere, i rappresentanti dei ceppalonesi, sconfessarono se stessi. A mio giudizio fu compiuto un grave errore in quanto la Legge Regionale n. 5 del 6/5/2013 all’art. 1 comma 54, dispone: “per garantire e migliorare il servizio farmaceutico nelle zone rurali, le amministrazioni locali rilasciano le necessarie autorizzazioni per i dispensari farmaceutici. Le disposizioni in contrasto si intendono abrogate”. E’ evidente che, in forza di questa normativa regionale, i Comuni sono competenti per le necessarie autorizzazioni nei confronti dei dispensari farmaceutici e pertanto non c’era bisogno di alcun parere della Regione. Il Consiglio di Stato, con la recentissima sentenza n. 1205 del 27/2/2018 (innovativa ed evolutiva), ha affrontato un caso simile al nostro (Comune di Francolise – Caserta) ed ha statuito che: “l’Ente Locale può assegnare l’apertura di un dispensario, alla farmacia più vicina, tenendo in conto anche della migliore organizzazione del servizio”. Alla luce di ciò, ritengo che si possa affidare il dispensario alla farmacia diSan Leucio del Sannio o Arpaise. Il Consiglio di Stato prosegue: “in base alla Legge Regionale n. 5/2013 la competenza al rilascio dell’autorizzazione ai dispensari è stata trasferita dalla Regione ai Comuni”. In conseguenza di questa autorevole pronunzia, la Giunta Municipale può affidare “ad horas” (ovvero con effetto immediato) alla farmacia più vicina ( San Leucio del Sannio o Arpaise) la gestione del dispensario. Cosa, del resto, già fatta da molti Comuni, tra cui, per esempio, quello di Francolise (Caserta) – delibera di Giunta n. 80 del 9/6/2015 che il T.A.R. Campania Napoli – Sez. V, con la sentenza n. 2716/2016, ha confermato. Sentenza definitiva dopo la pronuncia del Consiglio di Stato con la decisione n. 1205 del 27/02/2018. A questo punto il discorso era chiuso, con soddisfazione generale; invece è proseguito per inerzia degli Amministratori locali. Difatti la Regione, il 18 gennaio 2021, in modo del tutto incomprensibile, sia dal punto di vista politico-amministrativo che giuridico, ha notificato al Comune il Decreto di trasferimento della farmacia rurale da Ceppaloni Capoluogo alla frazione Beltiglio. Il decreto è incomprensibile per i seguenti motivi:

a) la Regione non ha tenuto in alcun conto il fatto che il farmacista Lombardi, dopo la domanda di trasferimento della sede (febbraio 2020), ha chiesto il dispensario a Beltiglio: per la qual cosa, ha rinunciato tacitamente al trasferimento ed ha inteso rimanere a Ceppaloni capoluogo;
b) la Regione nella motivazione del diniego, evidenziava che il 16 aprile 2020 erano stati comunicati al Dr. Lomabrdi i motivi ostativi alla domanda di trasferimento della farmacia a seguito di parere negativo espresso dal Sindaco. Ma “stranamente” non veniva menzionata la delibera consiliare n. 1 del 9/3/2020 la quale, all’unanimità, aveva votato il diniego al trasferimento della farmacia, né la petizione popolare, con 200 firme, che pur era stata inviata alla Regione. A questo punto si era verificata la massima coincidenza tra volontà popolare e rappresentanza della popolazione (Consiglio Comunale), che non lasciava dubbi in materia. Ebbene, malgrado ciò, la Regione, in assenza di nuovi elementi, scrive: “visto il parere legale richiesto dal Dr. Giuseppe Lombardi, reso dall’Avv. Luigi Perifano (non allegato); viste le ulteriori comunicazioni da parte del Dr. Giuseppe Lombardi (non allegate agli atti) si esprime parere favorevole al trasferimento della farmacia”.

TUTTO CIO’ NON E’ ACCETTABILE

La volontà ed i desideri del privato che prevalgono su quelli espressi, in modo chiaro e palese, dagli Organi pubblici e da circa 200 cittadini! La mia tesi è confortata da numerose sentenze del T.A.R. e Consiglio di Stato, tra le quali, “ex pluribus, cito la sentenza del TAR Umbria n. 209/2019 pubblicata il 26/04/2019 la quale ha condiviso l’operato delComune di Piegaro (Perugia) che, con delibera di Giunta “ha respinto l’istanza di trasferimento avanzata da una Società farmaceutica, in considerazione del preminente interesse pubblico rispetto a quello imprenditoriale privato”. Consiglio di Stato, sentenza n. 5945/2020: “la popolazione attualmente residente in una parte del Comune si trova in un ambito particolarmente disagiato che necessita tutt’ora di un presidio farmaceutico. La libertà del trasferimento della farmacia NON è incondizionata ma deve soddisfare le esigenze degli abitanti della zona (Consiglio di Stato – Sentenze n. 3744/2018; 5312/2018). Ma esistono numerose decisioni in tal senso.

Alla luce di quanto rappresentato, ritengo che la Giunta, per difendere la dignità e la volontà del Consiglio Comunale, nonché gli interessi legittimi dei cittadini di CeppaloniCapoluogo, ha l’obbligo di presentare ricorso al TAR Campania. Ma sono del parere, altresì, che anche il Comitato Civico, insieme ad altri cittadini, innamorati della propria terra, debbano fare altrettanto. I Ceppalonesi rappresentano un popolo fiero, orgoglioso, che non ha paura di affrontare difficoltà, anche economiche, di fronte ad un’ingiustizia manifesta. Essi sono legati alle proprie radici, ai propri principi e alla loro storia. Sono sicuro che, come hanno fatto con la petizione popolare, a centinaia firmeranno il ricorso al Tribunale Regionale Amministrativo, indipendentemente dalle decisioni comunali.

Gli attuali amministratori, a circa tre anni dall’insediamento (2018), hanno prodotto zeroper il capoluogo. Anzi stanno rovinando quanto conseguito dai precedenti Amministratori.

Il Castello, restaurato, versa da diversi anni, in un indegno degrado. Eppure il Sindaco De Blasio, il primo aprile 2019, in Consiglio dichiarò: “insisto sulla necessità di indire una manifestazione di pubblico interesse per il Castello” (ma, evidentemente, si trattava di uno scherzo: “pesce d’aprile”).
Le scelte, in materia scolastica, sono fallimentari.
Gli immobili di proprietà comunale nel “vigneto Tranfa” non decollano, in quanto non viene consentito il riscatto dei fitti versati in 25 anni.
La casa albergo per anziani, fiore all’occhiello del Comune, è abbandonata e in decadenza. I quindici dipendenti hanno perso il lavoro e sono sul “lastrico”. I Cittadini si chiedono: “se esiste un Bando di gara perché non ci si adegua allo  stesso? Ci sono in materia delle leggi dello Stato e Regionali (oltre che interpretazioni giurisprudenziali); perché NON vengono applicate? In tal modo il problema si può risolvere ad horas”. Perché si rinvia tutto, senza nulla decidere?”
Il “mostriciattolo” dell’Ufficio Postale, privo di Bancoposta, deturpa la facciata del bellissimo Municipio, risalente al 1500 (senza sala di attesa, gli utenti devono attendere il proprio turno “al freddo e al gelo”). Gli amministratori si dovevanobattere” per il ripristino dell’edificio postale, danneggiato lievemente oppure dovevano mettere a disposizione delle Poste dei locali Comunali (per esempio l’ex Biblioteca in piazza C. Rossi, inutilizzata). Ma così NON è stato!.
IL CENTRO STORICO E’ DESERTIFICATO E IN UNO STATO COMATOSO.

Su tutti questi gravi avvenimenti, i cittadini NON vengono minimamente informati. Probabilmente è “resuscitato” il Feudatario del Medioevo, il quale non doveva dar conto a nessuno del proprio operato. Anzi, i “sudditi” che osavano “fiatare, venivano fustigati. A pensarci bene, siamo fortunati! Almeno non veniamo frustati!!

Ceppalonesi, il trasferimento della farmacia rappresenta il “colpo di grazia” per il Capoluogo. Ribelliamoci e firmiamo il ricorso al TAR Campania.