sindacatiLe Segreterie Regionali del Pubblico Impiego di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl esprimono una forte protesta nei confronti del Commissario ‘ad acta’ per la prosecuzione del Piano di Rientro del settore sanitario a seguito della pubblicazione nel Burc n.70 del 3 ottobre 2014, del Decreto n.106.

Il Decreto, che detta le linee di indirizzo per la determinazione dei fondi contrattuali per il 2014 ed il 2015, pur contenendo delle timide aperture su alcune questioni già sollevate dalle scriventi OO.SS. è, secondo i rappresentanti sindacali,  in continuità con la politica di austerità economico-contabile del Piano di Rientro e viola le norme riguardanti corrette relazioni sindacali. Il progressivo depauperamento delle risorse da utilizzare per migliorare l’efficacia dei servizi ospedalieri e territoriali rappresenta l’ennesimo attacco al lavoro e mina alle basi il Servizio Sanitario Regionale ed il patto sociale tra cittadini e lavoratori. La svalutazione del lavoro in sanità tramite un deprezzamento progressivo della sua retribuzione rientra nella logica di una ulteriore destrutturazione del sistema salute pubblico. La riduzione delle risorse dei fondi contrattuali non è più sostenibile, perché preclude ogni possibile forma di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema indispensabile a garantire efficacia ed appropriatezza delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini. L’utilizzo di parte delle retribuzioni dei lavoratori e dei ticket pagati dai cittadini per ridurre il debito sanitario è la dimostrazione che il tanto pubblicizzato azzeramento del debito è stato conseguito sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori.

A fronte dei motivi sopra elencati, le organizzazioni sindacali contestano aspramente questa politica che non interviene sulle reali cause strutturali del debito, ma che concentra la propria azione prevalentemente su tagli lineari e razionamento dei servizi con ripercussioni drammatiche sulla tenuta del Sistema Salute della Campania.

Pertanto le Segreterie Regionali, rappresentate da Alfredo Garzi, Doriana Bonavita e Vincenzo Martone, chiedono l’immediata sospensione del decreto e la convocazione di un incontro urgente con la struttura commissariale.