pettenuzzoIl teologo don Raffaele Pettenuzzo si interroga circa la delibera con cui il sindaco di Buonalbergo ha deciso di accogliere immigrati nel piccolo paese: “Il Sindaco del comune di Buonalbergo, con la Delibera della Giunta Comunale n. 70, ‘Realizzazione di un centro di servizi di accoglienza nella ex sede Universitaria-Indirizzi’, esprime ‘l’intenzione di questa Amministrazione di mettere a disposizione della Prefettura di Benevento l’immobile (ex sede Universitaria) per l’accoglienza dei richiedenti asilo’. La rilevanza e l’impatto che tale decisione assume, nei confronti della Comunità locale, è assai enorme e dirompente rispetto alle dimensioni di questo piccolo borgo rurale. La popolazione di Buonalbergo è, infatti, costituita, secondo il censimento del 2011, da 1767 abitanti residenti. Di questi, quasi il 60% sono minorenni (14%) o ultracinquantenni (45%). Pertanto, quanto avviene a Buonalbergo non può sottrarsi a una duplice e seria analisi:

1.      La cosiddetta democrazia populista e la raccolta di consenso, o meglio una non chiara propaganda molto spesso strumentalizzano le virtù vincolanti della convivenza umana, quali la sincerità, il perseguimento della verità e l’onestà. Queste virtù non possono essere cercate con il consenso di una semplice maggioranza e non possono essere nemmeno sottoposte a un voto per essere dichiarate tali. Oggi, purtroppo, la verità non sembra più tale quando è scientificamente provata o suffragata da esperienze reali, ma soltanto se è condivisa da una maggioranza.

2.      Parole quali martirio, accoglienza, fede, buonsenso, ragionevolezza e così via vengono strumentalizzate e svuotate di significato: oramai una qualsiasi affermazione su di un valore ha perso il suo significato originale, anche il martirio, considerato una delle più alte testimonianze di vita, è diventato strumento di terrorismo.

Che cosa in realtà si nasconde nella Delibera della Giunta di Buonalbergo? Un legittimo desiderio di ospitalità, di condivisione umana e di dialogo? Oppure un’opportunità di un grosso guadagno? Ma mi chiedo: Buonalbergo è il luogo, è la Comunità in grado di reggere dignitosamente questa ospitalità? L’Amministrazione Comunale ha gli strumenti appropriati per gestire questa situazione, per assumersi questa responsabilità? In che modo si è razzisti, perché ci si sottrae a una responsabilità di accoglienza? Come si vuole operare a livello comunale e provinciale per non sottrarsi a delle aspettative di questi disperati?

Noi ci sentiamo ‘imbrogliati’ ma ‘interpellati’, ‘disorientati’ ma ‘determinati’ a dichiararci per un’accoglienza non opportunistica ma generosa nella condivisione di mezzi e risorse. È giunto il momento, e siamo nella forte responsabilità, di coniugare la generosità con il raziocinio, l’ospitalità con un operare sincero. Troppi e smisurati, oltre ogni immaginazione, sono gli episodi di sfruttamento: pur di guadagnare, attraverso chi si trova nel bisogno, creando la schiavitù e l’abbruttimento di ogni dignità umana. Coloro che operano nel Civile, nelle Istituzioni, nelle strutture di Accoglienza e coloro che parlano in nome di una Religione devono sottrarsi agli annunci demagogici, non devono cioè infangare parole sacre come ospitalità, dialogo, testimonianza e martirio. Non si tratta soltanto di salvare delle persone in oggettiva e grave difficoltà, di riempire di buonismo o di razzismo il nostro operare, ma di ridare una dignità e una credibilità alla nostra umanità e alla nostra Religione, che rischiano di essere continuamente strumentalizzate e non più credibili. Più che mai, dunque, è in pericolo la convivenza nell’alveo della nostra Civiltà e del pianeta Terra”.