Dopo la cancellazione dall’iscrizione della Gosaf SpA dall’Albo dei soggetti abilitati a effettuare attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni, a causa del mancato versamento delle somme dovute ai comuni di Anagni, Pontelandolfo, Benevento, Francolise, Isola del Liri e Portici alle prescritte scadenze, la sorte di Gosaf SpA era segnata.
Il 26 settembre scorso, sul Bollettino ufficiale della regionale Campania è stato pubblicato il decreto dirigenziale n.617 del 22.10.2015 per la concessione del trattamento di cassa integrazione in deroga per un massimo di 32 lavoratori della Gosaf, dei quali 19 in servizio presso la sede di sant’Agata dei Goti, 11 in quella di Portici, 1 in quella di Crispano e 1 per la sede di San Marcellino. Totale 6.418 ore di cassa integrazione da utilizzarsi nel periodo 1° aprile – 7 agosto 2015. Inoltre, l’amministratore unico Ulderico Schimperna ha presentato presso il Tribunale delle Imprese di Napoli la richiesta di attivazione dell’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori della Società, rei di aver depauperato circa 10 milioni di euro. L’istanza è stata assunta al n. 24274/2015 del registro. Infine, ed è la novità di lunedì scorso, presso la sezione fallimentare del Tribunale di Benevento, è stata depositata l’istanza per la dichiarazione di fallimento della società Gosaf SpA, in quanto l’esposizione debitoria non da alcuna speranza di poter riprendere l’attività per la quale era nata la stessa Società. Peraltro, va ricordato che la Gosaf SpA nello scorso mese di ottobre 2014 era stata oggetto di un’indagine giudiziaria con la comminazione del provvedimento del sequestro preventivo di tutti i beni aziendali e la nomina dell’amministratore giudiziario nella persona del dr. Francesco Baldassarre. La crisi finanziaria della società si è riflessa sulla mancanza di liquidità, e quindi sull’impossibilità di corrispondere gli stipendi ai dipendenti sin dalla fine dello scorso anno. Ora, non resta da fare altro che arrivare, tramite la procedura del licenziamento collettivo, all’espulsione di tutti i lavoratori della Gosaf SpA, dei quali molti si sono già dimessi per giusta causa, e cioè il reiterato mancato pagamento dello stipendio.
“Sto seguendo questa vertenza da un anno – dichiara Fioravante Bosco (Uil) – e ora posso dire, con soddisfazione, che i lavoratori, oltre al beneficio della cassa integrazione per poco più di 4 mesi, potrebbero recuperare tre stipendi arretrati e il Tfr dal fondo di garanzia istituito presso l’Inps, mentre qualche altra mensilità potrebbe arrivare dalle risorse che andranno a finire nelle mani del curatore fallimentare, che sarà nominato a breve. Ci vorrà del tempo, ma i lavoratori non ci dovranno rimettere altro salario. E ora potremo sfruttare anche il beneficio della Naspi. In definitiva, il dramma della perdita del posto di lavoro per tanti lavoratori è una punizione che di per sé è esaustiva di ogni altra possibile penalizzazione”.