esilio[1]Oggi pomeriggio, alle ore 14.00, presso il plesso didattico di via Calandra, l’insegnamento di ‘Diritto e Letteratura’, tenuto dal prof. Felice Casucci, nell’ambito del corso di studi in Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Sannio, ospita il contributo del prof.ssa Antonella Argenio dal titolo ‘Quanti esìli?’. Nel tentativo di delineare le figure dell’esilio entro l’orbita totalitaria, si intende tracciare un percorso tra vicende esperite e negazioni risorgenti che collega il fenomeno novecentesco dell’apolidicità alle più recenti tendenze di rimozione dei dati della realtà storica. Vengono in rilievo le riflessioni arendtiane che, oltre a fornire una disamina categoriale del totalitarismo, affrontano le questioni dell’identità e dell’assimilazione da una prospettiva critica capace di suscitare le reazioni e le accuse di una parte del milieu ebraico. Se Hannah Arendt (1906-1975) può ritenersi testimone diretta, la scrittrice israeliana Nava Semel, a sua volta, rappresenta la seconda generazione di esiliati che cerca attraverso la fictio narrativa di dar voce ai sopravvissuti della Shoah. Una figlia della memoria, come la stessa scrittrice preferisce definirsi, la cui parola si erge limpida contro gli assunti pseudoscientifici di quanti al di qua e al di là dell’Atlantico pretendono di cancellare l’esistenza di quelle fabbriche della morte costituite dall’universo concentrazionario.

 Antonella Argenio è docente di Filosofia del diritto e di Sociologia dei fenomeni politici presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Seconda Università degli Studi di Napoli.