Creatività,  risolutezza, passione, perseveranza e alle spalle studi, master e tirocini di altissimo livello sono le armi che hanno permesso ad un giovanissimo architetto sannita, Erminia Barone, di salire il gradino più alto dell’architettura internazionale. La ventottenne di Ceppaloni, infatti, insieme con Lara Paloma Gaia Gallonetto, Elisa Scattolin e Giuseppe Allegra, hanno partecipato ad un contest che prevedeva la presentazione del progetto di riqualificazione alla municipalità di Barcellona.

Questo team di giovanissimi architetti paesaggisti italiani hanno fatto vincere all’Italia il concorso di progettazione europeo ‘Europan E17’, grazie al quale i quartieri Besós e Maresme di Barcellona potranno cambiare volto. L’amministrazione ha accolto con entusiasmo la proposta di intervento, per una possibile realizzazione. Il progetto, infatti, ha risposto alle esigenze e alle richieste del bando anche perché i giovani professionisti hanno saputo porre al centro del loro progetto la rinaturalizzazione dello spazio pubblico e la creazione di spazi di prossimità insieme alla rigenerazione delle abitazioni.

Queste idee brillanti, ma fruibili, avanguardistiche ma concrete, incarnano perfettamente le nuove generazioni di professionisti italiani che, purtroppo spesso fuori dal nostro territorio, sanno dare esempio di grande professionalità e profonda conoscenza in specifici ambiti lavorativi. Si, proprio grazie a giovani come Erminia Barone, il nome dell’Italia continua ad essere sinonimo di genialità in contrapposizione a banali etichettature che guardano a noi italiani in modo maldestro ed arcaico. Proprio grazie a giovani come Erminia Barone, inoltre, il nostro Sannio e i suoi piccoli comuni a rischio desertificazione fanno ancora parlare di se. E proprio i cittadini di questi piccoli borghi, perle sospese tra cultura e paesaggi bellissimi, sperano, magari, in qualche altro colpo di genio che, unito a risorse economiche sicure, possa contribuire a non rendere la nostra provincia un futuro “deserto dei tartari”.