sicet-cislCresce di giorno in giorno il numero di inquilini danneggiati e a rischio di perdere la casa, per avere utilizzato una legge dello Stato. Si tratta dei commi 8 e 9 dell’art. 3 nel decreto legislativo 23/2011 sul federalismo municipale. Sino alla sentenza di illegittimità della Corte Costituzionale n.50 di marzo, per eccesso di delega, prevedevano, nel caso di affitto in nero, la possibilità per l’inquilino di registrare il contratto ottenendo una riduzione del canone e una maggiore durata del contratto. Una norma che ha portato grandi risultati, facendo emergere migliaia di contratti irregolari. Ora i proprietari stanno promuovendo centinaia di cause in cui richiedono le differenze tra i canoni irregolari e quanto pagato dall’inquilino. Questo significa per tantissime famiglie, che avevano seguito le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, ritrovarsi richieste di decine di migliaia di euro da pagare subito, ed in caso di impossibilità a farlo, le attende lo sfratto. ‘Una situazione paradossale’- commenta Pasquale Troise Segretario Generale Sicet Cisl IrpiniaSannio, che chiede una immediata soluzione al Governo e al Parlamento, per salvare migliaia di famiglie dalla perdita dell’abitazione. Per Troise si tratta di un brutto colpo per la lotta all’evasione nel settore degli affitti in cui oggi chi non è stato fedele con il fisco si potrà rivalere con l’inquilino che ha il solo torto di aver voluto regolarizzare il contratto. Il Sicet ha lanciato la proposta al Governo e al Parlamento di una sanatoria delle registrazioni effettuate da giugno 2011, in cui è entrata in vigore la norma, sino alla sentenza e una riscrittura della parte della legge 431/98, che regola le sanzioni sui patti contrari alla legge.