Il Benevento torna a muovere la classifica pareggiando al Ciro Vigorito contro il Pisa dopo due sconfitte consecutive con Ternana e Como. Una boccata di ossigeno per la Strega, reduce da una settimana di ritiro spesa tra Silvi Marina e Venticano. In piena emergenza a causa di 10 infortuni, Cannavaro conferma la difesa a tre, recupera Leverbe e si affida in attacco a La Gumina davanti a Improta e Farias. Partita giocata a ritmi bassissimi quella del Ciro Vigorito, con poche occasioni da una parte e dall’altra e portieri per larga parte inoperosi. Al 13′ la prima occasione è di marca giallorossa con un bel cross di Letizia che non trova però l’intervento puntuale di La Gumina, anticipato da Livieri. Al 25′ si fa vedere Foulon ma Livieri è ancora attento a dirgli di no. la chance più ghiotta per i giallorossi è al 41′ quando Karic non trova il tempo giusto per calciare un rigore in movimento. Nella ripresa parte meglio il Pisa ma Morutan trova la respinta di Paleari da buona posizione. Dopo quattro minuti è Beruatto a far tremare la traversa della porta giallorossa causando brividi ai tifosi. E’ praticamente l’ultima occasione di una partita che scivola senza sussulti. La Strega nel prossimo turno, ancora al Vigorito, ospiterà il Bari.
BENEVENTO
Paleari; Letizia, Kari?, Farias, Improta (68′ Koutsoupias), Foulon (74′ Masciangelo), La Gumina (68′ Forte), Schiattarella, Leverbe, Pastina, Capellini.
A disp.: Manfredini, Lucatelli, Thiam Pape, Agnello, Basit, Perlingieri, Veltri, Aronica, Sanogo.
All. Fabio Cannavaro
PISA
Livieri; Hermannsson, Marin (57′ Ionita), Gliozzi (64′ Torregrossa), Toure, Nagy, Sibilli (57′ Tramoni), Beruatto, Calabresi (75′ Esteves), Rus, Morutan (75′ Masucci).
A disp.: Andrade, Canestrelli, Jureskin, Mastinu, De Vitis, Barba, Cisse.
All. Luca D’Angelo
Ammoniti: Sibilli (P), Marin (P), Foulon (B), Calabresi (P), Improta (B), Leverbe (B),
Arbitro: Ivano Pezzuto di Lecce.
Assistenti: Giuseppe Marco Macaddino di Pesaro e Marco Ceccon di Lovere.
Quarto Ufficiale: Andrea Ancora di Roma 1.
Var e Avar: Simone Sozza di Seregno e Oreste Muto di Torre Annunziata.