auto-lussoStroncato un traffico internazionale di auto di lusso tra Italia ed Europa dell’Est. Dopo un anno di indagini gli agenti, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, la Polizia Stradale di Benevento, avvalendosi della collaborazione delle polizie straniere, è riuscita a ricostruire l’attività di un’organizzazione con guadagni milionari. L’operazione denominata Rent&Go ha consentito il recupero di una decina di autovetture di lusso.

Nel periodo delle indagini, oltre 25 persone sono state denunciate. Due ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nei confronti di Mario Carrozza e della sua convivente di origine ucraina Halyna Koreniako, entrambi residenti a Telese Terme. Sono ritenuti responsabili, in concorso con altre 16 persone residenti nelle province di Roma, Napoli, Bari e Brescia, di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale e alla ricettazione.

Gli agenti hanno anche eseguito perquisizioni domiciliari, rinvenendo e sequestrando svariati documenti di veicoli, utili ora per la prosecuzione delle indagini. I due, al termine delle formalità di rito, sono stati associati al carcere di Capodimonte. L’operazione ha smantellato un traffico che si avvaleva di una rete capillare di contatti tra Italia, Lituania, e Bielorussia.

La banda si era specializzata nel traffico internazionale di veicoli, utilizzando due sistemi oramai consolidati: un primo “modus operandi” consisteva nell’impiego di un “prestanome”, che stipulava un contratto di locazione per un veicolo di grossa cilindrata. In questo caso il veicolo, che sarebbe dovuto rimanere sul territorio nazionale, veniva invece venduto, all’insaputa della società locatrice proprietaria del bene, ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato ed esportato in Lituania o Bielorussia. Giunto sul posto, il veicolo rubato veniva munito di falsa documentazione ed immatricolato in quel paese. Contestualmente in Italia ne veniva denunciato il falso furto.

La seconda modalità, invece, era quella di “agevolare” la vendita di veicoli di lusso da parte di privati che intendevano “disfarsene” in modo sbrigativo e conveniente. Anche in questo caso la tecnica era consolidata: l’organizzazione si impossessava del veicolo con pochi soldi e lo faceva sparire, immettendolo in tempi brevi nel mercato straniero, munito di falsa documentazione e nuove targhe. Nel frattempo, il vecchio proprietario, non appena l’auto entrava nel territorio straniero, sporgeva denuncia di furto per ottenere il risarcimento dall’assicurazione.