È arrivata, come da copione ormai, la quattordicesima brutta batosta del Benevento. L’Atalanta di Gasperini, non brillante come la squadra che appena sei mesi fa si piazzò al quarto posto della classifica, ma lanciata da una gloriosa vittoria in Europa League, con il minimo indispensabile è riuscita a rispedire sottoterra il Benevento del tecnico De Zerbi. Dal canto proprio, la ‘Strega’ aveva provato a resistere all’arrembaggio della ‘Dea’ e ci era anche riuscita per 75′, prima di affondare nel finale, sciorinando una disparità tecnico-fisica che, fin troppo spesso, nel corso di questa stagione, ha penalizzato la squadra sannita. A ritmi blandi, l’Atalanta ha aperto il match creando il primo vero pericolo solo al 15′, con Cornelius che, sugli sviluppi di una punizione, ha staccato in area, senza trovare la porta da buona posizione. Il primo piccolo squillo dei giallorossi si è fatto attendere fino al 22′, quando Armenteros ha tentato la conclusione col mancino dalla distanza, senza centrare lo specchio. Dopodiché, i nerazzurri hanno iniziato a spingere sull’acceleratore e a schiacciare il Benevento nella propria metà campo. Prima, circa alla mezz’ora, Gomez ha avuto una buona palla-gol sul proprio mancino, incrociando male. Poi, a cinque minuti dalla fine, Cristante ha tentato la conclusione da fuori, uscita di poco. A sorpresa, però, l’occasione migliore del primo tempo l’ha avuta il Benevento, con Armenteros. A poco dalla fine della prima frazione, infatti, su un gran cross di Venuti, l’attaccante svedese si è avventato di testa sulla sfera, svettando di testa, ma trovando un prontissimo Berisha sulla respinta. 

Le opportunità di rendersi pericoloso in avanti, poi, il Benevento le ha totalmente perse con l’uscita dal campo dello stesso Armenteros, il più in forma del reparto offensivo già decimato da numerose assenze. L’ingresso di Puscas al suo posto, infatti, ha garantito meno profondità alla manovra offensiva, molta più staticità e meno pericoli alla retroguardia atalantina. Gasperini, invece, ha optato per l’ingresso di Ilicic, al posto di Toloi, dopo soli 5′ della ripresa: cambio tattico radicale. L’Atalanta ha continuato, sulla scia degli ultimi venti minuti del primo tempo, ad assediare un Benevento visibilmente più stanco e praticamente sulle gambe. Papu Gomez ha subito sfondato l’argine sulla sinistra, crossando per Cristante che, di testa, non è riuscito a battere Brignoli. Controllando agevolmente ogni accenno di ripartenza giallorossa, l’Atalanta è salita in cattedra, manovrando il pallino del gioco e costruendo occasioni importanti. Proprio come quella capitata sul piede di Masiello, al 20′, quando Gomez l’ha pescato con un gran cross in ottima posizione per concludere, ma la sua girata volante ha trovato solo l’esterno della rete. Il Benevento, però, dal canto proprio, ha creato troppo poco per poter seriamente sperare di portarsi a casa il primo punto della stagione senza subire reti. E infatti, quasi dal nulla, ecco il tanto atteso gol dell’Atalanta. Ad un quarto d’ora dalla fine, Ilicic ha servito Cristante che, dopo uno stop a seguire, ha incrociato precisamente all’angolino, trovando un gran gol, che ha deciso la gara. Il forcing finale del Benevento è stato pressoché evanescente, coerentemente con il resto della partita. 

Troppo poco, dunque, questo Benevento per impensierire l’Atalanta di Gasperini. Nonostante una sconfitta di misura, i Sanniti sono usciti dagli “Atleti Azzurri” di Bergamo avendo creato poco e nulla, senza segnare ed incassando, con una prestazione scialba e sottotono – conseguenza, forse, dell’infermeria stracolma – la quattordicesima e pesantissima sconfitta del campionato, sprofondando sempre più lontani dalla quota salvezza.

ATALANTA (3-4-2-1): Berisha; Toloi (7′ st Ilicic), Caldara, Masiello; Castagne, De Roon, Freuler, Hateboer; Cristante, Gomez (45′ st Palomino); Cornelius (15′ st Petagna). (Rossi, Gollini, Orsolini, Gosens, Vido, Kurtic, Mancini, Haas, Joao Schmidt). All. Gasperini.

BENEVENTO (4-3-3): Brignoli; Venuti, Djimsiti, Costa, Di Chiara; Chibsah (35′ st Memushaj), Del Pinto, Cataldi; Lombardi, Armenteros (1′ st Puscas), D’Alessandro (21′ st Kanouté). (Belec, Coda, Viola, Gyamfi, Antei, Gravillon, Donnarumma, Brignola). All. De Zerbi.

ARBITRO: Pasqua di Tivoli.

MARCATORE: Cristante al 30′ st.

NOTE: Ammoniti- Costa, Venuti, De Roon.

Francesco Sguera per CorriereSannita