“Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”. Chi ha amato il film (e il libro) ‘Harry Potter e la camera dei segreti’ ricorderà l’ammonimento di Albus Silente. E lo rammenteranno anche coloro che conoscono bene due maghi del voto: Gigi Scarinzi e Giulia Abbate. La strana coppia si è ritrovata ufficialmente in occasione delle elezioni europee, con il sostegno condiviso ad Anna Petrone, candidata del Pd non sostenuta da nomenclature. I due maghi sono rispettivamente il primo eletto nel 2011 alle comunali di Benevento con 995 preferenze, e la seconda eletta dopo De Caro alle scorse regionali con circa 6500 voti. Nonostante il valore oggettivo, hanno vissuto entrambi rapporti conflittuali con il Partito democratico sannita. Scarinzi è uscito dalla maggioranza che sostiene Fausto Pepe e per un attimo è sembrato andare altrove. Nessuno dei massimi dirigenti piddini si è mai strappato le vesti per convincerlo a cambiare idea (tranne il sindaco). Stessa sorte, anzi peggio, per Giulia Abbate. Dopo essere subentrata a De Caro in consiglio regionale, è cominciato per lei un calvario fatto di esclusioni sottili ma sostanziali. Come quando alla chiusura della campagna elettorale per le europee il suo nome non è stato inserito tra gli interventi. Preferiti a lei esponenti del sindacato, come se non esistesse, come se non fosse la seconda espressione istituzionale più importante del partito. Lei c’è andata comunque, sedendo in prima fila in sala di fronte al sottosegretario e al segretario Mortaruolo. I due hanno anche questo in comune: non alzano mai la voce.
Cosa faranno dunque i due maghetti del voto? Le scadenze incombenti sono due, inanellate in maniera tale da consentire la massima collaborazione tra loro. Ci sono prima le regionali e poi le comunali del capoluogo. Giulia-Hermione sta lavorando per tornare a fare il consigliere regionale e magari – in caso di vittoria – andare a guidare qualche Commissione importante. Noto è il suo impegno sui temi ambientali. Gigi-Harry sarà il suo alleato più forte in città e magari il voto sulla collega sarà l’occasione per far capire quanto peso è ancora in grado di esprimere in vista della corsa per Palazzo Mosti. Non starà di certo alla finestra e lo ha fatto capire chiaramente. La sfida in punta di preferenze con l’altro mago Del Vecchio potrà aprire scenari nuovi.
Ma le bacchette dei due maghi dovranno unirsi per riuscire ad aprire la camera dei segreti del Pd sannita, dove sono custodite le decisioni su come mettere i pezzi sulla scacchiera. Finora i due sono stati tenuti in sala d’attesa, senza ruoli di primo piano nella dirigenza. Nelle due prossime sfide elettorali conteranno le matite degli elettori, che dovranno scrivere nomi sulla scheda. E i due maghi sanno bene che anche nella camera dei segreti piddina si pratica la realpolitik.