La grande corsa dei Comuni alla pubblicazione delle delibere delle aliquote della Tasi è giunta a termine quasi per tutti. Sono oltre settemila i Comuni che hanno rispettato i termini (25 maggio e 18 settembre), tra cui tutti i capoluoghi di provincia, a eccezione di Crotone ed Enna. Ad oggi il 97% dei Comuni ha pubblicato le aliquote, ne mancano all’appello 212. I Comuni ancora inadempienti avranno tempo fino alla fine di novembre per pubblicare le delibere, ma in questo caso si pagherà in un’unica soluzione il 16 dicembre 2014. In caso di ulteriore mancata pubblicazione, il 16 dicembre si pagherà in un’unica soluzione, ma con l’aliquota base dell’1 per mille.
A questo punto, a ottobre 2014 oltre 15 milioni di persone saranno chiamate a versare l’acconto della Tasi sulla prima casa. In ogni caso, la quarta simulazione del Servizio Politiche Territoriali della UIL conferma il trend delle precedenti simulazioni: per 1 famiglia su 2 la TASI sarà più cara di quanto pagato con l’Imu nel 2012.
Nella città di Benevento verrà applicata l’aliquota del 2,5 per mille senza alcuna detrazione. L’acconto si pagherà il 16 ottobre 2014. Per una famiglia senza figli, con prima casa accatastata in A/3 con rendita di 450 euro, reddito Isee di 10mila euro, a fronte dei 178 euro di Imu del 2012, si pagheranno 189 euro di Tasi 2014 con un aumento secco di 11 euro. In una famiglia con un figlio minore di 26 anni l’incremento annuo sarà di 61 euro (128 euro l’Imu 2012, 189 euro la Tasi 2014).
“Insomma – commenta Fioravante Bosco, segretario generale Uil Avellino/Benevento – è cambiato il nome, son cambiate le regole, ma non cambiano gli effetti: la Tasi è sosia dell’Imu. Il bonus degli 80 euro, l’unico provvedimento positivo sulle tasse del governo Renzi, sarà completamente divorato dall’aumento della tassazione nel suo insieme, compresi quelli sull’Irpef comunale e regionale. Il saldo, quindi, sarà certamente negativo, e specialmente per i pensionati vi sarà una nuova botta sulle loro pensioni”.