La Uil Avellino-Benevento comunica che la V sezione del Tar Campania, dopo le prime due pronunce delle settimane scorse, ha depositato in cancelleria altre quattro sentenze relative ai famosi concorsi interni che furono espletati presso il comune di Benevento nel mese di dicembre 2010.
Le nuove sentenze si riferiscono ai ricorsi presentati da William Nuzzolillo, per l’annullamento del concorso interno per l’attribuzione di 7 posti di categoria D; da Lucia Galliano, per l’annullamento del concorso interno per l’attribuzione di 12 posti di categoria C, da Rosario Marinaro, per l’annullamento del concorso interno per l’attribuzione di 4 posti di categoria B3 e da Alberico Campana, per l’annullamento del concorso interno per l’attribuzione di 9 posti di categoria B.
Il Tar Campania nelle quattro sentenze depositate tra il 21 e il 22 luglio scorsi, ha respinto tutti i motivi di ricorso proposti dai quattro dipendenti del comune di Benevento, dichiarando i primi sette infondati e gli altri sei inammissibili.
In particolare, il Tar ha ritenuto che “Il ricorso giurisdizionale non è un rimedio dato nell’interesse oggettivo alla tutela dell’ordinamento, ma principalmente per tutelare situazioni dei singoli, i quali sono tenuti a denunciare l’illegittimità degli atti, della quale pure abbiano avuta conoscenza, se non nei limiti e nel momento in cui tale illegittimità si traduca concretamente in una lesione dei propri interessi con la conseguenza che l’interesse sotteso al ricorso giurisdizionale amministrativo deve essere sempre correlato ad un’utilità sostanziale attuale e concreta a tutela della quale agisce chi propone l’azione di annullamento e non deve mai tradursi nella mera pretesa al ripristino della legalità violata”. Difatti, l’interesse dei ricorrenti non era tanto quello di migliorare la propria posizione nella graduatoria, ma quello di far annullare e riavviare le procedure. Ciò non è però consentito dalla giustizia amministrativa. Il Tar Campania ha anche condannato i quattro ricorrenti al pagamento delle spese giudiziali, complessivamente quantificate in euro 1.500,00 a carico di ognuno dei quattro ricorrenti.
Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino-Benevento, osserva: “Quando si vuole dimostrare che una selezione pubblica ha delle clausole poco chiare si impugna il bando, che rimane pur sempre la ‘lex specialis’ del concorso e non si attende l’esito della valutazione da parte della commissione per poi far annullare la prova. Giustizia è fatta”.