Ripartire da Torino, dalla splendida atmosfera dello Stadium e da una compattezza raramente mostrata nelle precedenti giornate di campionato. Il Benevento ha un imperativo chiaro contro il Sassuolo, per un confronto diretto da affrontare con voglia, entusiasmo e soprattutto agonismo. Quella con i neroverdi sarà una sfida diversa rispetto al match con la Juventus, esaltante dal punto di vista della tenuta difensiva ma privo – e ci mancherebbe – di folate che rendessero la vita particolarmente difficile alla difesa bianconera. È questa la ragione per cui il match contro la squadra di Bucchi sarà un vero e proprio test in ottica salvezza, uno scontro diretto dal quale è vietato uscire a mani vuote.
Dopo la partita di Cagliari era intuibile che il Benevento avrebbe rischiato imbarcate con Lazio e Juventus a causa di un calendario più che mai dispettoso, ma nonostante il record europeo di sconfitte consecutive in avvio, i giallorossi possono ancora coltivare sogni e speranze. Le rivali sono distanti sei e otto punti, la salvezza può essere ancora un obiettivo raggiungibile a patto che ci si rimbocchi le maniche fin da subito. De Zerbi ritroverà D’Alessandro e potrebbe riproporre il 3-4-2-1 che è finora stato il simbolo della sua gestione tecnica. Con l’ex atalantino, però, l’interpretazione cambierebbe non poco, specialmente se a fargli spazio sarà Lazaar sulla corsia sinistra. L’imprevedibilità e il baricentro basso di D’Alessandro garantirebbero accelerazioni e strappi che il marocchino – per caratteristiche e condizione – finora non è stato in grado di mettere in mostra.
Difficile un passaggio alla difesa a quattro, a meno di un clamoroso recupero in extremis del difensore Costa. L’allenatore bresciano non ha usato mezzi termini in tempi non sospetti: senza Costa, si resta alla difesa a tre. Ed è intuibile che dunque anche col Sassuolo le cose non cambieranno. Alla squadra di Bucchi bisognerà stare ben attenti: otto punti conquistati di cui sei lontano da casa, e solo due al Mapei Stadium. E proprio Bucchi a Benevento potrebbe giocarsi la panchina nel primo dei due scontri diretti consecutivi che vedranno il Sassuolo protagonista (l’altro è in programma in casa contro il Verona, nel turno successivo). Orfano di un Berardi che stenta a decollare e privo di centrocampisti in grado di fare la differenza. L’ex allenatore del Perugia torna sul luogo in cui nel maggio scorso abbandonò parzialmente il sogno di salire in massima serie con il suo Perugia. Ritroverà Brignoli e Di Chiara, ma l’augurio dei tifosi sanniti è quello di replicare il successo che allora vide risultare decisiva la rete di Chibsah. Sognare non costa nulla, magari la scalata deve solo ancora cominciare.
Francesco Carluccio per Corriere Sannita
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