Il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, anche nella sua qualità di Vice Presidente Vicario dell’Uncem (i Comuni montani), sottolinea con soddisfazione la notizia diffusa da Palazzo Chigi circa l’inserimento, nel provvedimento relativo ai precari della Scuola varato dal Consiglio dei Ministri, anche di una postilla salva-scuolabus.
La notizia era attesa con particolare ansia soprattutto nelle aree interne e montane.
Con la norma varata dal Governo, i Comuni potranno continuare a pagare una quota o l’intero ammontare del costo dei pulmini gialli che portano i bambini negli Istituti scolastici, aiutando dunque in concreto le famiglie delle aree più disagiate.
Come si ricorderà, un recente parere della Corte dei Conti sembrava aver messo a rischio la gratuità del servizio, ma ora il Governo Conte, varando una apposita normativa, ha rimesso le cose a posto e, pur nel contesto del rispetto degli equilibri di Bilancio, ha dichiarato l’ammissibilità della gratuità del servizio scuola-bus.
Di Maria ha voluto ricordare a tale proposito che, per assicurare il supremo diritto all’istruzione dei figli, garantito dalla Costituzione, molte Famiglie versano in gravi e persistenti difficoltà soprattutto nei Comuni montani, in particolare in quelli del Sannio e delle aree interne meridionali dove il reddito pro-capite è assai inferiore rispetto alla stessa media nazionale. Questo provvedimento del Governo”, ha dichiarato il Presidente Di Maria, “va nella giusta direzione, Spero vivamente, quale cittadino di un Comune montano e quale rappresentante delle Istituzioni, che la decisione dell’Esecutivo costituisca un primo passo che inverte la direzione sulla quale da decenni si sono incamminati i Governo e i Parlamenti; mi auguro, cioé, che sia cancellata quella miopia di visione che impedisce di cogliere la distinzione esistente tra aree metropolitane ed aree montane. E’ ora, dunque, che si affermi finalmente la pur ovvia constatazione che aree metropolitane ed aree montane non vivono in eguali condizioni socio-economiche, ambientali, geografiche, infrastrutturali di partenza”. Il Presidente Di Maria ha così aggiunto: “E’ sconcertante la pervicacia con la quale non si tiene in alcun conto la realtà della vita quotidiana dei Comuni montani e con la quale si producono leggi e provvedimenti eguali per tutto il Paese, applicabili come se nulla fosse nei Comuni di mare e in quelli di montagna. Eppure non è difficile capire che l’applicazione di questo tipo di norma si scontra con ostacoli reali e concreti nelle aree montane. E così succede che nelle aree montane riesce difficile godere di diritti costituzionalmente garantiti per tutti i cittadini italiani, nei confronti dei quali non si possono operare distinzioni in Classifica di Serie A e Serie B. Insomma”, così ha concluso il Presidente Di Maria, “occorre che Governo e Parlamento varino misure per una fiscalità di vantaggio per le aree marginali e deboli e, più in generale, adottino un approccio ai problemi socio-economici del Sud e delle aree montane che non sia di natura meramente e vuotamente ragionieristica ed economicistica: solo con questo nuovo metodo di lavoro saranno garantiti in concreto i precetti della Costituzione della Repubblica in materia di sanità, istruzione, mobilità e gli altri diritti inalienabili dell’individuo”.