apri billyLa terza serata del Sannio Fest si è aperta ieri con il tradizionale Salotto condotto da Billy Nuzzolillo, ospite don Nicola de Blasio, direttore della Caritas Diocesana. La chiacchierata con il noto parroco della chiesa di San Modesto di Benevento e grande tifoso del Benevento, ha affrontato varie tematiche, dal calcio all’aggregazione sociale, dalla povertà al problema giovanile. Proprio quest’ultimo argomento è stato il fulcro della prima domanda: “Quanto sta incidendo, nel rione Libertà di Benvento, la scomparsa di alcune realtà calcistiche presenti negli anni scorsi? Perchè l’importanza del calcio dilettantistico sul piano sociale è notevole”. “Qui c’è da fare un discorso a tutto tondo – afferma De Blasio – perchè la prima cosa da sottolineare è la grave mancanza di strutture sportive. Bisogna ricordare poi anche i pesanti oneri che deve sostenere chi decide di supportare queste strutture sportive. Ecco, dunque, che una sorta di welfare sociale e sportivo sarebbe molto utile. Credo che un modello tedesco o francese potrebbe fare il nostro caso, per evitare che i giovani passino il loro tempo con i telefonini o dedicandosi allo sport virtuale sui pc. Si dovrebbe recuperare la sinergia tra Enti, famiglie, scuole e parrochie per mettere insieme quel poco di risorse che servono per intervenire in modo tangibile e concreto nella società, soprattutto in ambiti popolari. Solo così si possono aiutare società storiche che non trovano più spazi come la ‘Ferrini’ o ‘l’Atletico Benevento’ che tanto hanno fatto per lo sport e per i giovani. Noi come parrocchia abbiamo fatto molto in questo senso. Abbiamo recuperato fondi per dare l’opportunità, a chi non ne aveva la possibilità, di frequentare associazioni sportive”. Una volta alla parrocchia bastava un biliardino per essere luogo di aggregazione, afferma dunque Billy che chiede: “com’è cambiato in questo senso l’approccio dei giovani al sistema parrocchia?”. Alla domanda De Blasio risponde con un sorriso ed afferma che essa, un tempo, era anche il luogo che permetteva a maschietti e femminuccie d’incontrarsi. La chiesa ha compiuto una rivoluzione quando si è accorta che i tempi cambiavano, prosegue. “Non dimentichiamo che l’attuale Papa e Giovanni Paolo II sono personalità in grado di attrarre in piazza milioni di persone, io non so se alrti leader del mondo sociale e politico sono attualmente in grado di fare lo stesso. Ecco che il cambiamento adottato dalle parrocchie sta, dunque, nel fatto che esse hanno cambiato il loro linguaggio adottando anche i social come mezzo per arrivare ai giovani. Nella nostra parrocchia, ad esempio, grazie anche all’otto per mille, abbiamo attrezzato una sala con postazioni computer e connessione wifi, per permettere ai ragazzi di seguire e dare diffusione alle attività della parrocchia. Ecco noi abbiamo un’impatto educativo importante sui ragazzi fino ai 12-13 anni, poi li perdiamo un po’, se cos’ si può dire, per poi recuperarli verso i 18, quasi come la parabola del figliol prodigo”. Il giornalista ha poi posto un’interrovativo importante al parroco: “Dato l’importante ruolo che lei riveste nella Caritas, e quindi attraverso questo osservatorio, sa dirci qual’è l’impatto che la crisi ha sulla nostra città e quali trasformazioni sta portando con se?”. “Nel 2006 – risponde – il nostro Arcivescovo volle affidarmi l’incarico di direttore per ammodernare un po la Caritas, per cambiare quella che potremmo definire una politica di solo assistenzialismo svolto dall’Ente. Abbiamo quindi cominciato a strutturare la Caritas in maniera diversa, abbiamo cominciato a far capire alla gente che doveva affrancarsi. Chi viene da noi oggi chiedendo un pasto o di essere aiutato economicamente, ottiene questo aiuto, ma in cambio noi gli chiediamo di svolgere un piccolo lavoretto, per aiutare così le persone bisognose ad acquistare una maggiore dignità attraverso il lavoro. Per rispondere più dettagliatamente alla domanda, dico che siamo passati dalla povertà cronica ad avere famiglie mono reddito o senza più reddito. Il primo anno seguivamo 200 famiglie, poi 600 e l’anno scorso siamo arrivati a seguirne 1200. Il dato piu tragico è che mentre prima la povertà era tutta concentrata ‘in urbe’ ora proviene anche da fuori. Ricordo quando al market diocesano venne una ragazza della  zona di Castelvetere e, per la prima volta, vide un pacco di assorbenti. Allora io dico, come possiamo pensare di avere un riscatto se abbiamo ancora sacche di degrado? Questa, infatti, non è povertà, è degrado. La povertà dunque è da troppo tempo un fenomeno allarmante”. Chiede poi ancora Nuzzolillo: “Quanti ragazzi disagiati si avvicinano a clan malavitosi per sfuggire alla povertà?”. “A tal proposito – risponde – io ho sempre detto che Benevento non è un’isola felice. E’, invece, il centro di smistamento e di riciclaggio del traffico delle attività criminali a tutti i livelli. Nella nostra Provincia molti malavitosi vengono a ripulire soldi e ad acquistare case. C’è un mercato dell’usura potentissimo. In questo quadro, la sola fortuna è che Benevento presta poche braccia giovani a tutto ciò”. L’ultima domanda ha riguardato il noto episodio del ‘bacio gay in villa’. In merito a ciò don Nicola ha espresso la sua posizione che, ricordiamo, non è stata pienamente condivisa dall’intero mondo cattolico. Il parroco ha affermato come prima cosa che, se si considera il reato atto osceno in luogo pubblico, questo deve valere per tutte le coppie se poi, afferma, “I ragazzi sono di fede cristiana allora è un loro problema di coscienza, se non lo sono io non devo imporre la mia morale. La società in cui viviamo non necessita della creazione di nuovi mostricerchiamo il dialogo e guardiamo ai ploblemi seri della società”.

Dopo questa lunga e partecipata intervista, il palco si è acceso con la voce di anno in anno più potente della beneventana Alessandra Aquino e con quella ammaliante ed esperta di Lidia Fusaro, che hanno stregato il numeroso pubblico del Sannio Fest. A seguire il concerto dei ‘Rex Max’ che hanno interpetrato, in modo brillante e personale, i grandi successi del rock, da Bowie ai The Cure, dai Pearl Jam ai Led Zeppelin.

Questa sera premiazione dell’Universita Degli Studi ‘Giustino Fortunato’ ed intervista ai docenti Silvia De Marco e Paolo Palumbo. A seguire, premio all’Associazione Benevento Longobarda e poi musica e spettacolo. Alle 21.15 ‘Il segreto per vincere’, spettacolo offerto dall’Accademia della Canzone di Benevento e dall’Associazione Mille e una Nota di Airola. Alle 22.00 ‘New Arte Event’, un mix speciale di teatro e musica.

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