“La diffida della Prefettura al Comune di San Giorgio del Sannio per la mancata approvazione del bilancio di previsione tira giù il sipario su una lunga tragicommedia. Non approvare il bilancio di previsione per non “influenzare” il voto e la futura Amministrazione è la scusa più ridicola mai sentita. Al di là di ogni valutazione politica, non approvare il bilancio di previsione in concreto e nell’immediato significa questo: la legge fino all’approvazione del bilancio impone ai Comuni di poter spendere su ogni capitolo mensilmente un dodicesimo di quanto speso nell’anno precedente. Per fare un esempio, se nel 2015 sulla manutenzione del verde è prevista una spesa di 12 mila euro, ogni mese si potranno spendere al massimo 1.000 euro. Di conseguenza è facile capire che se c’è un capitolo nel quale serve spendere tutto in un determinato periodo dell’anno, di conseguenza si potrà spendere una cifra marginale rispetto alle necessità, ottenendo un pessimo servizio.
Ma soprattutto un bilancio previsionale significa approvare le tariffe di Imu, Tasi, Tari ed addizionale Irpef. Vuoi vedere che il bilancio non è stato approvato perché sarebbero stati costretti ad aumentare le tasse sotto elezioni? Vuoi vedere che occorreva aumentare la Tari perché non si possono più stoccare illecitamente i rifiuti all’area fiera e quindi sono aumentati i costi dei trasporti?Vuoi vedere che occorreva aumentare l’Imu per coprire le spese mai coperte dai famosi sponsor del Giro d’Italia? Vuoi vedere che nel bilancio previsionale si doveva fare il conto delle uscite con tutti i mutui accesi per incapacità di intercettare risorse esterne? La difesa è ridicola proprio perché le norme attribuiscono a questo atto una previsione che in corso d’opera può essere modificata. Sarà per caso che le entrate non erano sufficienti?
Cosa ancor più grave per la mancata approvazione del bilancio di previsione sta nel fatto che un’idea di futuro in cinque anni non è mai stata tracciata. Si è andati avanti stringendo sempre più il cerchio dei rapporti, delle relazioni, delle capacità progettuali. Il giro degli amici degli amici è diventato ormai talmente stretto che si è arrivati al collasso. Come può un’Amministrazione uscente prevedere il futuro se non è stata in grado di finire la villa comunale dopo aver preso soldi a debito con un mutuo sulle spalle dei cittadini? Come possono parlare di pianificazione se sono arrivati a mettere tre giostrine da tremila euro a dieci giorni dalle elezioni? Un’amministrazione seria con i soldi del mutuo della villa avrebbe realizzato trenta spazi attrezzati per i bambini in ogni angolo del paese. I sangiorgesi sono stanchi di approssimazione e arroganza. Cambieremo tutto”.