Con il campionato in corso ed un primato da blindare è ovvio che almeno ufficialmente la società non fa discorsi legati ai singoli, ma al di là di ciò appare evidente che c’è il rebus attacco da risolvere a livello logistico e non solo, di conseguenza si sta cercando di organizzarsi per definire. Innanzitutto c’è la situazione legata alle scadenze contrattuali sia di Coda che di Armenteros (giugno 2020), con entrambi che in caso di mancato rinnovo del contratto dal 31 gennaio saranno liberi di accasarsi ovunque a parametro zero e poi bisogna numericamente rimpolpare il reparto e casomai anche rafforzarlo considerato tra l’altro che l’unico che per ora sembra tranquillo, parliamo di Marco Sau che ha contratto biennale appena sottoscritto, su 12 gare ha dato già forfait in 4 ed ha bisogno di trovare il giusto ritmo dopo alcune stagioni travagliate per problemi muscolari. Naturalmente nella lista non cito il baby Di Serio che sta facendo esperienza utile per un suo impiego in futuro. E’ evidente che per continuare la corsa verso il ritorno in serie A c’è l’obbligo di non adagiarsi e soprattutto risolvere ed affrontare le situazioni in sospeso. In questa ottica da radiomercato si apprende che sarebbero già finiti sul munito ma segreto block notes di Pasquale Foggia dei nomi. In Italia sono quelli noti come Paloschi e Moncini della Spal anche se gli estensi sono ancora risentiti per l’operazione Schiattarella dove sono stati by-passati nella trattativa e per il no alla cessione di Insigne, Bonazzoli della Samp, Nestorovski dell’Udinese, La Mantia del Lecce, ma attenzione, attraverso scout di fiducia ci sono anche delle piste estere. Così come pure non è da escludere qualche prestito di baby da club di A per formare quattro componenti effettivi. Quindi gli arrivi potrebbero essere anche due, soprattutto se come si mormora in giro potrebbe esserci la partenza di Armenteros che non è al primo posto nella lista delle preferenze del tecnico e che viaggia con un contratto altissimo (700.000 euro netti), ereditato dall’anno della serie A, con relativo investimento del presidente Vigorito. Questo è anche il dilemma che in questi giorni sta caratterizzando lo stesso patron che potrebbe perderlo a parametro zero in caso di mancato rinnovo e l’entourage dello svedese che spingerebbe per una partenza già a gennaio verso qualche campionato del nord Europa. Per Coda, invece, il discorso è diverso, anche in caso di mancato accordo il Benevento potrebbe tenerselo fino a giugno per avere un contributo di gol e prestazioni per vincere il campionato e non correre il rischio di rafforzare qualche diretta concorrente. La sensazione, comunque, è che per Coda ci sarà non a lungo nero su bianco. Appare chiaro comunque che non si può xontinuare con due attaccanti a scadenza che anche mentalmente non saranno motivati a dare il massimo e soprattutto poco tranquilli, al di là dei soliti discorsi di professionalità e serietà che lasciano il tempo che trovano…