Approvato il progetto della variante per la strada Senzamici in territorio di Morcone.
Via libera dunque per portare alla massima quota di invaso la diga di Campolattaro sul fiume Tammaro.
La decisione, assunta dal Consiglio di amministrazione dell’Asea, Società partecipata dalla Provincia di Benevento, presieduto da Carlo Petriella con la partecipazione dei consiglieri Elisabetta Cuoco e Micheleantonio Panarese, è stata subito comunicata al Presidente della Provincia Claudio Ricci che ha espresso il suo compiacimento per la notizia.
Il rifacimento della strada Senzamici, infatti, che richiede una spesa di 200.000 Euro, consentirà, secondo le disposizioni del Ministero delle Infrastrutture che ha l’alta sorveglianza sulle dighe, di portare le acque del Tammaro, fermate dallo sbarramento a Campolattaro, alla massima altezza di 377,25 metri sul livello del mare, mentre oggi restano ferme alla quota di 374 m.s.l.m. proprio per impedire di sommergere la strada Senzamici e di isolare una intera contrada del comune di Morcone.
Con il progetto approvato dalla Società partecipata Asea, che per conto della Provincia gestisce l’invaso di Campolattaro, il tracciato della strada Senzamici sarà spostato dall’attuale sede ad una quota superiore: questo consentirà di procedere all’espansione del lago artificiale.
Come hanno dichiarato sia il Presidente Petriella che il Presidente Ricci ora si avvieranno prontamente le procedure per l’appalto dell’opera, secondo i dettami della vigente normativa.
Si tratta di un traguardo fondamentale per la diga di Campolattaro: di fatto a 37 anni dall’avvio dei lavori per lo sbarramento sul fiume da parte della ex Cassa per il Mezzogiorno; a 22 anni dalla loro conclusione; a 18 dall’affidamento della gestione della diga alla Provincia, è stato posto un punto fermo sull’ultimo ostacolo infrastrutturale e tecnico frappostosi all’utilizzo dell’invaso.
Come si ricorderà, infatti, la Direzione Generale per le Dighe del Ministero aveva attestato il 27 dicembre 2016 che nel momento in cui si realizza la variante alla strada Senzamici viene superato l’ultimo motivo ostativo all’innalzamento dell’invaso alla quota di massima regolazione (appunto 377,25 m.s.l.m.). Secondo quanto affermato da Petriella e da Ricci, grazie alla variante stradale, il raggiungimento della quota di massimo invaso sarà possibile alla fine del prossimo inverno: per quella data si procederà alla conclusione della fase degli invasi sperimentali e si potrà dunque avviare la fase dell’esercizio ordinario della diga di Campolattaro.
Si diceva dei problemi strutturali e logistici che la Provincia di Benevento ha dovuto affrontare in questi anni: tra questi appare opportuno ricordare che a tutt’oggi non è possibile portare le acque raccolte dall’invaso artificiale sia nei campi che nelle case circostanti e a valle semplicemente perché la Cassa del Mezzogiorno non progettò mai tali opere.
Oltre a ciò, c’è il problema della mancata variante alla strada a servizio della contrada Senzamici di Morcone, intervento mai fatto per ragioni assolutamente non dipendenti dalla volontà della Provincia: in ogni caso, ora con il progetto redatto con la cooperazione tra Provincia e Asea e approvato, sarà realizzata, nell’area a suo tempo espropriata, una nuova arteria lunga circa 400 metri ad una quota di 386 metri sul livello del mare.
“Finalmente questo problema sarà definitivamente risolto”: così ha dichiarato il presidente della Provincia Ricci, che ha continuato: “La decisione del Consiglio di amministrazione dell’Asea mi consente di dire che sono stati mantenuti gli impegni presi. Ne sono testimonianza sia gli indirizzi programmatici da me impartiti all’Asea, sia le stesse dichiarazioni rese in sede di Conferenza Stampa congiunta Provincia – Asea il 10 febbraio scorso nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori. Abbiamo individuato le risorse economiche necessarie: si tratta di un investimento oculato a favore del nostro territorio. Basti dire che con questi 200mila Euro riusciremo a dare senso compiuto alla spesa di oltre 250 miliardi di vecchie lire da parte della Cassa per il Mezzogiorno, perché tanto è costato l’invaso alla collettività. E’ appena il caso di sottolineare che la Provincia e l’Asea sono ora impegnate affinché si giunga finalmente all’utilizzo per gli usi civili, irrigui ed industriali dell’acqua di Campolattaro: in sinergia con il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Campania stiamo lavorando per la progettazione della galleria di derivazione della diga che consentirà finalmente di utilizzare quelle decine di migliaia di metri cubi d’acqua che l’invaso raccoglie nel lago artificiale tra i Comuni di Morcone e Campolattaro. Attualmente l’acqua raccolta serve solo, grazie ad una serie di rilasci programmati, ad impedire che il fiume Calore, in cui il Tammaro confluisce, vada in secca totale, soprattutto in una stagione come quella attuale segnata da una terribile siccità”. Ricci ha così concluso: “Oggi per quanto mi riguarda è una bella giornata: infatti, per un’altra opera pubblica incompiuta del nostro territorio è stata segnata in positivo una svolta storica”.