L’Unione delle Province d’Italia (Upi) ha espresso un giudizio positivo sulla delibera del 17 marzo scorso della Provincia di Benevento con la quale si chiede conto al Governo centrale e alla Regione Campania dei costi sopportati per l’esercizio delle funzioni su alcune materie sottratte alle Province e non ancora assegnate ad altro Ente. L’Upi, infatti, ha richiesto di avere visione del documento approvato dal Presidente Ricci per valutare se sollecitare azioni analoghe da parte di tutte le Province italiane.
La questione è nota: le Province, secondo la legge n. 56 del 2014, non si occupano più di agricoltura, turismo, cultura; al loro posto, non viene indicato chi debba farlo. Pertanto, secondo un’altra disposizione della stessa legge, compete provvisoriamente ancora alle Province, visto che nessun altro vi può provvedere, l’esercizio di queste funzioni; ma senza soldi e senza personale (ricordiamo, inoltre, che il 50% del personale dipendente che dovrà essere allontanato entro il 31 marzo prossimo).
Ci sono, però, anche altre questioni sul tappeto. Quella centrale è: decurtati gli investimenti di spesa pubblica da parte delle Province è stata depressa anche l’economia locale. Infatti, è andato in crisi il supporto vitale per lo sviluppo locale: mancando afflusso di denaro pubblico fresco nei territori e arrancando o addirittura arrendendosi l’imprenditoria privata per via della crisi economica generale, è ovvio che il Prodotto Interno lordo locale sia crollato. Nel Sannio infatti si è toccata la soglia del 13% in meno.