….si dice sia acerba. O almeno così recitava un famoso proverbio ripreso anche in una delle favolette di Esopo. E mai proverbio fu più appropriato se rapportato allo strepitoso campionato della Strega. Ormai gli avversari sembrano un disco rotto nelle loro dichiarazioni piene di pepe alla vigilia di ogni partita,  salvo poi uscirsene quasi sempre “cutuli cutuli” sia dal Ciro Vigorito che dalle mura amiche. Ed allora succede che l’allenatore della Juve Stabia , Caserta, dichiari in conferenza stampa che la sua squadra ha fatto l’impresa della Domenica avendo battuto lo squadrone Crotone che “pratica di sicuro il miglior calcio del campionato” (Parole sue). Parole che fanno il pari con quelle dei conterranei costieri che, dopo il pari ottenuto al Vigorito, si sono improvvisamente immedesimati nel “Barcellona o Real Madrid de noantri”, visto che solo loro avevano giocato, loro meritavano di vincere, loro erano la squadra fortissima e loro erano i colonizzatori del Vigorito essendo venuti prima in 1600, poi in 2000, poi 3000, poi tutta la Provincia,Quindi il Benevento che dall’alto del campionato ha 16 + 1 punti di vantaggio (ch’eggia fa, so’ scaramantico e quel numerino non mi piace), che ha il miglior attacco, la miglior difesa, si trova lassù…”p’ scagn o per opera e virtù du Spirito Santo” come soleva dire abbunanem’ e nonnema. Misteri del calcio e di alcuni suoi interpreti. Per la verità il Pordenone ci ha provato in ogni modo a rovinare la festa, Squadra corta, rapida nelle ripartenze ed anche molto pungente. 15 tiri verso la porta di Montipò, con almeno tre occasioni nitide oltre al gol trovato in zona Cesarini mi portano a dire che forse, dell’intero lottom delle partecipanti è la squadra che più mi ha impressionato al Ciro Vigorito ed è sicuramente una squadra che gioca a calcio e non a calci come era successo dall’inizio del girone di ritorno. Tesser ha provato a vincerla soprattutto a centrocampo con una superiorità che spesso portava i ramarri in zona tiro. Troppo pesante l’assenza di Schiattarella per non essere notata, fa niente che Viola, nel suo ruolo congeniale sia apparso in netta ripresa rispetto a quando solitamente viene impiegato più da esterno. Montipò ha dovuto fare gli straordinari e Viola ha dovuto estrarre dal cilindro due giocate fantastiche per domare i ragazzi venuti dall’estremo Nord Est. Nella piena emergenza viste le 9 assenze, ecco la seconda perla di Roberto Insigne, venuto fuori nel momento di difficoltà numerica. Il furetto partenopeo ha risposto ancora presente all’occasione che gli si è presentata. Il suo exploit segue quello di altri giocatori del recente passato, pensateci un attimino: nell’anno della vittoria in Lega Pro esplose Cissè che aveva già le valige pronte, nel campionato di B fu Puscas ad illuminare il finale di campionato ed i play off e nell’anno di quella A trovata quasi per caso, il perticone Diabatè si mise in mostra con una vena realizzativa favolosa. Insigne può di sicuro essere la positiva sorpresa di quest’anno insieme ad Improta, per il quale consiglio vivamente di prenotare un tagliando in concessionaria visti i numerosi chilometri percorsi. La strada è ancora lunga ed il pallone è rotondo; dietro i valori stanno pian piano emergendo; Frosinone e Spezia tengono botta e non bisogna mollare nulla, anche perché vincere a suon di record è la medicina necessaria per cancellare il ricordo del brutto girone di andata in Serie A.
Per finire. le parole lasciano il posto a ricordi che resteranno scolpiti nella mente e nei cuori di tutto il popolo giallorosso; 15.02.2013 – 15.02.2020. 7 anni senza Carmelo. L’immagine regalata dalla Curva Sud in onore di un uomo splendido prima ancora che capitano eterno è stata, per chi vi scrive, un momento di grande commozione. Lassù, sicuramente, gli angeli stanno facendo a gara per inseguire un numero 7 che sfreccia fra le nuvole……
 
Scugnizzo69/Daniele Piro