Euforia per la vittoria contro la Juventus e consapevolezza in vista del futuro. Filippo Inzaghi è tornato sul trionfo dell’Allianz Stadium parlando della prestazione della sua squadra e delle emozioni liberate al triplice fischio. Una partita, quella contro la Juventus, preparata soprattutto tenendo bene in vista l’aspetto mentale: “Il momento che stavamo affrontando era difficilissimo, io ho provato solo a dare fiducia alla squadra stimolandola attraverso i record ottenuti lo scorso anno. Una squadra che ha fatto quei numeri non può non sognare un’impresa così”, ha dichiarato il tecnico sannita ai microfoni del Corriere della Sera. “Sia chiaro, avrei firmato per un pareggio, ma igiocatori sono andati oltre la mia immaginazione”, ha proseguito.
Tattica – “Non mi va di fare il fenomeno e parlare di gara vinta tatticamente. Il nostro è un mestiere strano, se vinci sei un genio e se perdi non capisci niente. Ho deciso di difendere a tre perché non avevo terzini, quindi ho messo Improta e Foulon come quinti di centrocampo. Volevo che i miei fossero compatti ma anche propositivi, perché se avessimo badato solo a difenderci non avremmo resistito a lungo”.
Gaich – “E’ un giocatore forte perché ha potenza e velocità, e perché parla poco e lavora tanto. Non è ancora al top della forma, deve crescere, ma devo dire che il direttore sportivo Foggia è stato bravissimo a volerlo. Per caratteristiche mi ricorda Lewandowski”.
Agnelli – “Mi ha fatto piacere il gesto di Andrea Agnelli, che è venuto negli spogliatoi dopo la partita. Mi hanno chiamato mentre ero sotto la doccia, voleva salutarmi e complimentarsi. Lo conosco da una vita ma mi metto nei suoi panni. Dopo una sconfitta con il Benevento magari hai voglia di andartene subito dallo stadio, invece lui è stato un gran signore”
Pirlo – “Sono stato un po’ con lui, non ha bisogno dei miei consigli ma gli ho detto di stare tranquillo perché sono passato anche io da momenti difficili. Il nostro mestiere è così, devi farti scivolare addosso le critiche. Se al Real discutono Zidane che ha vinto tre Champions e a Liverpool criticano Klopp, allora va bene tutto”.
Contratto – “Penso solo a questo nostro scudetto che dobbiamo conquistare, la salvezza. Poi sicuramente parleremo, ma qui sto benissimo. Mi mancava un’esperienza al Sud, il calore della gente è pazzesco e io mi nutro di questo”.