“Terna si è comportata in maniera scorretta nei confronti della città di Benevento, fino ad usare metodi poco consoni per un’azienda pubblica”. È un Fausto Pepe sulle barricate quello che si presenta alla riunione dei comitati delle contrade, organizzato da Altrabenevento ieri mattina presso il circolo sportivo Malevento. Il luogo dell’incontro è l’elemento simbolico su cui – come spiega lo stesso sindaco di Benevento – Terna rischia di impiccarsi. Siamo sulla pista ciclopedonale di Pantano, che è diventata un punto di riferimento per chi vuole praticare sport all’aria aperta o lasciar correre e pedalare in libertà i bambini. Proprio sotto il tracciato della pista dovrebbero passare i cavi dell’alta tensione. E tutto sarebbe andato avanti senza intoppi se la caparbietà di Altrabenevento – presente con Sandra Sandrucci, Vincenzo Fioretti e Gabriele Corona – non avesse tirato fuori le carte, evidenziando lo sforamento dei limiti di legge dei campi elettromagnetici in una zona destinata allo svago. Così il sindaco ha emanato l’ordinanza che ha fermato i lavori, ma non solo. La battaglia per chiedere una forte mitigazione dell’impatto dei mega elettrodotti si era incagliata. Con questa mossa la partita si riapre e nuove frecce sono già pronte all’arco. Ma il primo risultato voluto ieri mattina è stato la costituzione di un comitato unico per affrontare meglio i prossimi passi e, soprattutto, evitare l’errore di consentire a Terna trattative singole. Divide et impera, l’antico motto dei Romani, funziona sempre. Lo racconta il sindaco, riferendo ai presenti di aver scoperto che rappresentanti di Terna hanno raccontato ai cittadini di contrada San Vitale che lo spostamento dei tralicci era legato all’ostruzione del Comune. “Sono andato su tutte le furie – spiega Pepe – e quando sono stato a Roma ho ribadito che non incontreremo più Terna se non in presenza dei comitati cittadini e con la disponibilità di rivedere il progetto”.
Il primo cittadino annuncia che Terna ha accettato questa modalità di confronto. Entro fine mese si dovrebbe tenere la riunione a cui parteciperà la delegazione del neonato comitato unico. Un sodalizio pronto ad allargarsi e che parte con la disponibilità dei comitati Pantano-San Vitale, Acquafredda, Pantano, Corvacchini, Ciancelle, Cardilli e Pino, e con le associazioni Anta, Altrabenevento e Pro Vita. L’avvocato Sandrucci ha annunciato la disponibilità a collaborare di un docente universitario. Pronto a dare una mano anche il comitato scientifico di Anta, presente con il coordinatore Alfano Rinaldi.
Molti gli interventi, spesso esasperati per la sensazione di impotenza rispetto ad un avversario grosso e potente. Uno degli aspetti ricorrenti è il metodo con cui Terna porta avanti questo mega progetto nazionale. Pepe, Sandrucci, Corona e altri hanno definito “arroganti” i modi con cui i delegati del colosso elettrico sono abituati a confrontarsi. Salvo poi scoprire che una piccola associazione di una piccola città di provincia trova più di una magagna nelle procedure e mette in difficoltà Golia. L’ordinanza sindacale scaturita dalle denunce di Altrabenevento ha creato un pericoloso precedente per Terna, che potrebbe tradursi in un effetto emulativo. Un rischio troppo alto che rallenterebbe tutta l’autostrada elettrica. E così la variante di progetto per la pista ciclopedonale viene rigettata in pieno. “Terna – spiega Fioretti – ha proposto di separare il doppio cavo, facendolo passare a destra e sinistra della pista. Cosa che abbassa parzialmente l’elettromagnetismo, ma resta ben al di sopra dei 3 microtesla, garanzia per la qualità della vita. Così facendo si creerebbe un tunnel elettromagnetico dentro il quale adulti e bambini dovranno passeggiare”.
Il sindaco aggiunge un dettaglio importante, che almeno su questo fronte potrebbe essere risolutivo. “Abbiamo chiesto a Terna – dice Pepe – che per tornare a discutere serenamente occorre partire da tre punti da rivedere immediatamente. Il primo è il passaggio sotto la pista ciclopedonale. E su questo c’è la disponibilità a trovare un’alternativa. Anche perché Terna comprende che questa scelta rischia di diventare simbolica e quindi pericolosa per l’immagine dell’azienda. Secondo punto è la stazione di allacciamento Benevento 3, che invece loro danno per intoccabile. Infine contrada San Vitale, dove la concentrazione di elettrodotti è già troppo alta. Qui bisogna togliere, non mettere”.
Corona e Sandrucci ricordano al sindaco e ai presenti che i quattro ettari di stazione elettrica di contrada La Francesca in realtà non sono stati ancora autorizzati. Tanto è vero che Terna ha dovuto chiedere un parere al Ministero dello Sviluppo economico. La Benevento 3 – spiega Corona – è la madre delle battaglie. È un punto di connessione enorme, qui potranno convogliare cavi elettrici da ogni direzione. Si creerebbe così una ragnatela. Inoltre costituirebbe la motivazione ulteriore per l’espansione dei parchi eolici verso la città.
E propri su questi ultimi e sulla futura centrale idroelettrica di Campolattaro che si concentra l’attenzione dell’altissima tensione. La produzione di energia sarà così alta da non poter più correre sulle attuali linee. L’attraversamento della città tocca problemi di singoli e di piccoli quartieri, ma non solo. Ecco perché il comitato unico nasce con l’intento di convogliare le forze e lottare su due fronti: legale e politico. Lo spiega bene Corona in chiusura dell’incontro. “Bisogna bloccare tutti gli interventi – annuncia lo storico fondatore di Altrabenevento – e fare tre cose: chiedere la ridiscussione del piano senza tavoli separati; non dare per approvata la stazione Benevento 3; un’azione unitaria dei comitati che arrivi a presentare in un pubblico convegno una proposta alternativa”. Questioni di cui saranno investiti anche al sottosegretario sannita alle infrastrutture elettriche, Umberto Del Basso De Caro, e al capogruppo sannita di uno dei partiti di maggioranza, Nunzia De Girolamo.