Sotto la presidenza di Claudio Ricci si è riunito ieri il Consiglio Provinciale di Benevento.
L’Assemblea, dopo quattro ore di lavori, ha esaurito l’Ordine del giorno, compresi i due argomenti iscritti nelle ultime ore a seguito di comunicazioni della Regione Campania e relative all’attuazione della legge n. 56 del 2014 per il riordino delle funzioni cosiddette non fondamentali delle Province (cultura, turismo, Centri per l’Impiego, etc.) e per il pagamento dei relativi costi gestionali.
Come ha spiegato Ricci ai Consiglieri, la Regione Campania ha inviato in Provincia due Intese-Convenzioni per gestire i servizi che la legge Delrio (la n. 56 del 2014), non assegna più alle Province. La prima Convenzione concerne le funzioni cultura, turismo, rete museali; la seconda i Centri per l’impiego.
“Si giunge con un anno e cinque mesi di ritardo a questo traguardo – ha dichiarato Ricci – noi stessi come Provincia di Benevento abbiamo osteggiato alcune precedenti stesure di tali Convenzioni che non riconoscevano risorse finanziarie per i costi gestionali di queste funzioni. Provincia e Unione delle Province d’Italia della Campania hanno trattato con la Regione in una discussione andata avanti per alcuni mesi e soltanto stamattina, sono arrivate le bozze delle rielaborate Convenzioni da parte della Regione. Con la nuova formulazione per le sole Province (e dunque non anche per l’Area Metropolitana) sono previsti rimborsi dei costi di gestione pari a 4 milioni di Euro, da erogare a seguito di rendicontazione. Però, in queste Convenzioni, non è prevista alcuna risorsa per le spese sostenute per tutto il 2015. Tuttavia noi dobbiamo approvare queste Convenzioni perché altrimenti rischiamo di perdere risorse finanziarie necessarie al nostro Bilancio”.
Su tale argomento sono intervenuti i consiglieri provinciali Franco Damiano, Domenico Matera, Claudio Cataudo, Renato Lombardi, mentre il Segretario generale Franco Nardone ha illustrato alcuni passaggi tecnici dei due documenti e le innovazioni introdotte nell’ultima stesura degli stessi soprattutto in materia di rimborso di costi di gestione. Alla fine entrambe le Convenzioni sono state approvate a voti unanimi.
E’ stato quindi approvato il Piano di Forestazione per il 2016.
Ha relazionato, su questo punto, il consigliere provinciale Renato Lombardi che ha confermato che l’importo del Piano della Provincia è pari a € 1,147 milioni. Il documento costituisce salvaguardia dei posti di lavoro del personale operaio-forestale. Dopo un dibattito la votazione per appello nominale ha dato esito favorevole unanime.
Approvato anche il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.
Il consigliere Giuseppe Ruggiero ha ricordato che in questo momento difficile la razionalizzazione del patrimonio immobiliare della Provincia segue precise indicazioni che vengono dal Governo. Si conta di incassare dalla manovra €2,600 milioni dalle alienazioni di numerosi relitti stradali non più utilizzabili per una superficie complessiva di circa 10.000 metri quadrati, nonché di alcuni tra i quali Villa dei Papi.
Il consigliere Claudio Cataudo ha chiesto che venga recuperata dalla politica la gestione di questa materia che oggi invece appare affidata solo ai tecnici. La votazione ha dato esito unanime favorevole.
A questo punto il Consiglio provinciale ha preso atto dell’iniziativa assunta dal Presidente della Provincia di chiedere il Concordato preventivo al Tribunale fallimentare per la Società Samte (Sannio Ambiente e Territorio), la Società istituita per legge Stato e chiamata a gestire una parte del ciclo dei rifiuti.
Il presidente Ricci ha dichiarato in Consiglio che il 25 aprile u.s., in sede di Assemblea dei Soci, l’Amministratore di Samte Nicola Cardone ha rappresentato le gravi criticità gestionali della Società. Samte è in grave squilibrio finanziario anche se è in regime di prorogatio ai sensi della legge regionale. A cagionare la crisi finanziaria: 1) il sovradimensionamento dell’impianto Stir di Casalduni rispetto alla effettiva quantità del conferimento dei rifiuti; 2) elevato costo di gestione degli stessi aumentati del 50%; 3) pesante morosità dei Comuni sanniti; 4) mancato adeguamento delle tariffe. Rispetto a tale situazione pre-fallimentare anche per assicurare la prosecuzione del pubblico servizio in una materia assai delicata, Ricci ha concordato con le azioni suggerite da Cardone per il Concordato preventivo al fine di proseguire nel regolare trattamento dei rifiuti presso lo Stir e nel salvaguardare i 55 posti di lavoro.
“Io ho scelto questa strada – ha dichiarato Ricci – perché le difficoltà di Samte nascono da cause di natura congiunturale e finanziaria, dovuta cioè a situazione contingenti e a fattori esterni, non ad una mala gestio”. La Regione Campania poi ha gravi responsabilità: prima ci ha invaso di rifiuti, poi ci ha imposto di gestire e bonificare ben 8 siti di stoccaggio post mortem. Come Presidente della Provincia ho il dovere di impedire il fallimento di Samte e mi sono preso la responsabilità di chiedere il Concordato in continuità affinché: 1) la Samte continuasse ad operare per trattare i rifiuti in tutto il territorio sannita; 2) si creasse un ombrello giuridico a protezione dei 55 dipendenti Samte.
Ricci ha quindi ricordato che è in discussione in Consiglio regionale una legge di revisione della materia di gestione rifiuti e che comunque i crediti vantati dalla Società possono costituire una sicura garanzia di prosecuzione delle attività produttive. “Secondo me, la Samte può ancora camminare da sola a patto che si realizzino alcune condizioni: ci aspettiamo, ad esempio, che la Regione tenga fede a quanto ci è stato promesso nei giorni scorsi nel corso di una lunga riunione e cioè che la Regione ci assegni in lavorazione maggiori tonnellate di rifiuti da Napoli: è un paradosso, ma è necessario per coprire i costi gestionali dello Stir. Nei giorni scorsi, poi, il Tar ha dato ragione a quei Comuni che avevano chiesto di cancellare la maggioranza della tassa di conferimento rifiuti. Ebbene, io come sindaco di San Giorgio del Sannio ho conseguito per la mia collettività un risparmio, grazie a quella decisione dei giudici amministrativi, di oltre 200mila Euro e tra pochi giorni ho le elezioni nel mio Comune; ma, come Presidente della Provincia, devo registrare che quella stessa sentenza ha provocato a Samte un buco di 4 milioni di Euro”.
Il Presidente Ricci ha quindi chiesto al Consiglio di prendere atto della linea del Concordato preventivo di Samte. Il Consiglio ha dato il proprio assenso e proprio al termine della discussione Ricci ha dato conto di aver ricevuto notizia che il Tribunale fallimentare ha accolto il Concordato preventivo.
Si è quindi discusso sulla situazione della Società partecipata Art Sannio Campania e gli indirizzi operativi da dare all’altra Società Sannio Europa.
Il Presidente Ricci ha introdotto la discussione ricordando che la Provincia e la sua Amministrazione, di fronte alla vicenda Sannio Europa, hanno dovuto confrontarsi con il fatto che non erano più di competenza dell’Ente le questioni relative alla cultura e al turismo e che inoltre non c’erano avevamo i soldi per ricapitalizzare la Società. Poi purtroppo è intervenuta nei giorni scorsi la dichiarazione di fallimento di Art Sannio Campania.
Il Presidente, al termine di un ampio dibattito, ha posto ai voti la proposta così com’è stata formulata dal consigliere Damiano. L’esito è stato il seguente: 2 astenuti (Cataudo e Matera) e 6 voti favorevoli.