I dipendenti della Provincia di Benevento, nell’ambito della giornata di sciopero nazionale dei lavoratori delle Province, hanno occupato simbolicamente la Rocca dei Rettori, sede dell’Ente.
All’origine della protesta la pesante situazione amministrativa, finanziaria, normativa in cui versano questi Enti.
Strozzate da un prelievo forzoso “monstre” da 2 miliardi di Euro in 3 anni per ripianare il deficit dello Stato, prelievo definito “irragionevole” dalla Corte dei Conti; e quasi paralizzate dall’esodo forzato in 2 anni del 50% delle risorse umane, le Province debbono comunque continuare a garantire i servizi fondamentali. Tanto più dopo la bocciatura del referendum costituzionale dello scorso dicembre che ha confermato nella Costituzione della repubblica la dignità di questi Enti: dunque, le Province esistono e debbono produrre sul territorio i servizi essenziali legittimamente richiesti dai cittadini. Nel concreto, tuttavia, non possono farlo: senza soldi e senza dipendenti come sono. Questo il motivo delle proteste nazionali. 
Molte Province, andate in dissesto finanziario, non pagano i propri dipendenti da mesi e non erogano servizi pubblici. 
Sul territorio locale, dunque, vengono a mancare quegli investimenti pubblici sulle strade e sulle Scuole e sulla sicurezza dei fiumi: tale blocco, già inaccettabile in sè, in un Paese che si dice civile ed avanzato, causa una serie di ulteriori gravissime conseguenze sull’andamento dell’economia locale e sulla tenuta delle comunità locali. 
Questo il quadro della situazione attuale, creato in gran parte dalla sciagurata ed incomprensibile riforma dell’ordinamento degli Enti locali (la legge n. 56 del 2014 o Legge Delrio). 
I dipendenti delle Province, preoccupati per il loro futuro e per la pessima condizione delle funzioni fondamentali, intendono far sentire la propria voce contro questo stato di cose. 
Peraltro gli amministratori delle Province sono stati costretti nei mesi scorsi a presentare alle Procure della repubblica documentati esposti, il cui senso letterale è: “non abbiamo né soldi, nè uomini e mezzi per intervenire sul territorio, eppure le responsabilità penali e civili incombono ancora sul capo dei dipendenti e degli amministratori. Non ci stiamo a pagare per queste inadempienze legislative da parte del Governo e del Parlamento”. 
Una situazione paradossale cui deve essere posto rimedio: questo il senso della protesta odierna. 
Anche a Benevento i dipendenti hanno partecipato alla manifestazione nazionale contro la Delrio e i prelievi finanziari forzosi del Governo.
Nel Sannio la situazione dei conti del Bilancio della Provincia si mantiene ancora sotto controllo; i dipendenti (benché ridotti di oltre 200 unità in 4 anni) fanno tutto il possibile per assicurare i servizi essenziali; le gare d’appalto per lavori pubblici si svolgono regolarmente; i lavori vengono eseguiti … ma la paura che tutto questo crolli di colpo è grandissima. Inoltre non possoino essere effettuate assunzioni nemmeno per il “turn over”. Si aspetta dunque la estinzione per cause naturali di questi Enti, non avendo potuto ottenere quella attraverso il referendum.
Il Parlamento ancora non ha deciso se “cancellare” un ulteriore prelievo di denaro dai Bilanci delle Province per il 2018: se mantiene questa assurda misura, anche la Provincia di Benevento rischia il collasso senza alcuna “mala gestio” e per colpe non sue. 
Togliere altro denaro pubblico fresco ad un territorio che ancora si sta leccando le pesanti ferite dell’alluvione del 2015 (e quello della catastrofi naturali precedenti) è davvero assurdo.