L’Arcidiocesi di Benevento attraverso gli Uffici: Beni Culturali, Comunicazioni Sociali, Caritas e Migrantes, in collaborazione con la Fondazione Benedetto Bonazzi inaugura, lunedì 26 giugno 2017, alle ore 11.00, la mostra fotografica “The Blood of Syria” di Alessio Romenzi (sede: Sala Leone XIII della Curia Arcivescovile di Benevento, in Piazza Orsini).
Romenzi, fotografo professionista dal 2009, considerato nel panorama internazionale tra i più grandi fotoreporter di guerra e dei contesti di crisi. Dopo aver seguito il conflitto tra Israele e Palestina e le insurrezioni egiziana, libica e siriana si è dedicato a un progetto a lungo termine sulla documentazione del dramma dei profughi siriani. E’ stato uno dei primi fotografi a lavorare e scattare in Siria. Le sue fotografie appaiono su New York Times, Washington Post, Time, Le Monde, Le Figaro, El Mundo, El Pais, La Repubblica, Il Corriere della Sera, L’Espresso, Internazionale, Der Spiegel, The Guardian, The Telegraph.
Il suo lavoro ha ricevuto diversi riconoscimenti: il Premio Baldoni di Fotogiornalismo, Unicef Picture of the Year, Picture of Year International, Lucas Dolega, Premio Mediterraneo per la Pace. Vive tra il Medioriente e l’Italia ed il suo lavoro è prodotto da Corbis Images of Emblema.
Nel 2013 e nel 2017, Alessio Romenzi ha vinto il Word Press Photo, il più importante premio fotogiornalistico al mondo.
La mostra dei 55 scatti di Romenzi sarà visitabile fino al 22 luglio 2017 il lunedì, il martedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.
Contestualmente, negli ambienti attigui alla Sala Leone XIII della Curia Arcivescovile di Benevento sarà possibile visitare anche la mostra “La storia che vogliamo”, curata dai Giovani Volontari in Servizio Civile presso la Caritas di Benevento in collaborazione con l’Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali, anch’essa trasferita.
Un percorso dall’11 settembre ad oggi attraverso la lente d’ingrandimento delle prime pagine delle testate giornalistiche nazionali. Il racconto della storia sotto una prospettiva diversa, di conseguenze di scelte di pace e non di guerra.
Alessio Romenzi ha concesso i suoi 55 scatti alla Caritas di Benevento in occasione del #PortidiTerra, Festival del #W&W, #Welfare&Welcome che si è snocciolato tra la Cittadella della Carità e Petruro Irpino, Chianche e Roccabascerana, i tre #ComuniWelcome che hanno aderito al Manifesto politico emanato nel mese di marzo 2017. Nel #PortidiTerra, “The Blood of Syria” di Alessio Romenzi è stata per la Caritas di Benevento l’occasione per sferrare un “colpo di pace” sui nostri territori, che faccia il paio con il dovere dell’accoglienza.
Romenzi entra nella guerra con la confidenza di un vicino di casa che guarda esterrefatto cosa accade accanto alla sua porta, nei pressi del suo pianerottolo, sulla strada sotto la finestra. Uno sguardo feriale su eventi straordinari, un dovere di raccontare che non enfatizza né la crudeltà né il dolore, semplicemente vede e racconta, ma non è neutrale. Enfatizza la voglia di vivere ad ogni costo nelle condizioni più incredibili. Gli occhi dei suoi bambini pongono domande evidenti. Le mamme che avvolgono e vengono avvolte dai piccoli, che diventano per loro rifugio, asilo, albero, sono come una convenzione di Ginevra, un trattato sui diritti umani, una dichiarazione universale. In tempi di pace la mamma rappresenta ancora l’ultimo lavoro sottratto alla furia del monetarismo e della mercificazione di ogni relazione, una disponibilità totale che non ha orari e non ha luoghi o servizi esclusi dal rapporto. In tempi di guerra Romenzi ci presenta mamme che rappresentano angoli di pace, zone di transito, case sugli alberi che sottraggono i loro figli dalla furia che accade in terra. I loro sguardi non sono rivolti a noi, sono un prolungamento delle loro braccia.
#PortidiTerra sono le nostre contrade, le nostre campagne, i nostri centri abitati quando diventano zone di pace per migliaia e migliaia di sopravvissuti alla guerra, di profughi, di scampati. Tra le foto di Romenzi e le centinaia di foto e di selfie che i nostri ragazzi ospiti si scattano lungo le giornate di lavoro, di studio, di divertimento nei piccoli comuni del Welcome a Benevento, Chianche, Petruro Irpino, Roccabascerana c’è un nesso di continuità. Solo per chi vuole vederlo.