Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Comitato Viabilità Negata:
“Nell’incontro tenutosi agli inizi di Luglio alla Rocca, riguardante la viabilità delle zone interne del Fortore, il presidente Di Mariadichiarava che, a seguito della firma del contratto tra l’Ente Provincia e l’ATI aggiudicataria della gara d’appalto, si sarebbe avviato il cantiere di lavoro per il rifacimento della SP45 , opera tanto attesa dalla popolazione fortorina.
Ad oggi, purtroppo, nessuna attività di cantiere ha avuto inizio, mentre altre opere finanziate dallo stesso bando, in altre zone della provincia, sono già da tempo in corso di esecuzione.
Paradossalmente è stato più celere l’iter di approvazione e finanziamento dei progetti da parte della Regione Campania e non l’attuazione del progetto finanziato da parte della Provincia. Per una volta, da Montefalcone, è stato più rapido arrivare a Napoli che non a Benevento!!! Per questo motivo il Comitato Civico Viabilità, unitamente a tutta la popolazione di Montefalcone si chiede: “L’intoppo dov’è?? Quanto bisogna aspettare perché i lavori abbiano inizio?? Quanti altri dissesti dovranno ancora verificarsi?? Quante frane??? Quanti nuovi avvallamenti, nuovi fossi quanti altri smottamenti a causa dell’assenza delle cunette, e quanti altri crolli di strutture di contenimento e sostegno dovremo contare?? Quanti altri utenti dovranno distruggere le proprio automobili? Quanti ciclisti dovranno ancora mettere a repentaglio l’incolumità propria e degli altri sulla SP45?Passerà ancora un altro inverno senza segnaletica orizzontale e verticale?? ”
Non riusciamo a comprendere il perché di tanta “INDIFFERENZA” di fronte ad una situazione che richiedeva già da tempo interventi di somma urgenza. Non resteremo sicuramente sorpresi se, anche questa volta, il presidente Di Maria non ci degnerà di una replica, ma l’unica risposta che attendiamo, e vogliamo, è l’inizio dei lavori che restituirà finalmente il diritto alla viabilità finora negato ai Montefalconesi e che molto probabilmente si sta perdendo nei meandri della burocrazia”.