camera-commercio-beneventoNegli ultimi mesi sono state avanzate, da una parte del mondo politico, alcune proposte tendenti ad abolire l’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio, con l’intento di offrire un piccolo risparmio alle imprese, trasferendo tutte le importanti funzioni camerali ad altri enti pubblici. E’ questa una proposta che ignora le importantissime funzioni svolte dalle Camere di Commercio e ha, come unico obiettivo, quello di eliminare gli enti camerali e di appropriarsi delle loro ricchezze patrimoniali. La Uil Fpl ritiene che sia invece necessario difendere e rilanciare l’intero sistema delle Camere di Commercio che, in tantissimi anni, hanno supportato in maniera efficace il tessuto economico del nostro Paese. Nella consapevolezza che la legge n. 580/1993 ha prodotto molte storture e tante illogicità, è opportuno procedere, in tempi brevi, nella necessaria razionalizzazione delle varie realtà camerali, delle aziende speciali e delle partecipate. A tale scopo la Uil Fpl ha predisposto una “proposta di riordino delle Camere di Commercio”, che è stata inviata in parlamento dopo aver iniziato, da qualche tempo, una discussione con Unioncamere.

I punti salienti della nostra proposta sono:

  • l’iscrizione di una nuova impresa non deve comportare nessun onere per il primo anno solare;
  • prevedere un sistema di atti societari standardizzati (in analogia a quanto avviene in altri Paesi europei con conseguente eliminazione di spese notarili a carico delle aziende), che possono essere utilizzati direttamente in Camera di Commercio con iscrizione in tempo reale;
  • consiglio camerale di massimo 15 componenti eletti in rappresentanza delle varie categorie economiche;
  • giunta di massimo 7 componenti;
  • presidente eletto dalla giunta;
  • nessun compenso ai componenti del Consiglio, della giunta, al presidente e ai componenti del collegio dei revisori di tutti gli enti del sistema camerale;
  • accorpamento delle aziende speciali con conseguente riduzione a un solo consiglio d’amministrazione;
  • rafforzare la previsione dell’obbligo di accorpamento per le Camere con bilancio in rosso;
  • prevedere l’inserimento del personale del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere, Unioni Regionali, Aziende speciali) in un’area specifica del contratto nazionale di lavoro relativo al comparto delle Regioni e delle Autonomie locali;
  • • i risparmi derivanti dalla razionalizzazione delle spese serviranno per ridurre gli importi unitari del diritto annuale contribuendo così alla riduzione del peso fiscale sulle imprese;
  • • eventuali contributi o finanziamenti potranno essere elargiti esclusivamente alle imprese;
  • • prevedere l’assegnazione alle Camere di Commercio delle funzioni già svolte dalle Province in materia di turismo, orientamento al lavoro e all’imprenditorialità, in sinergia con i sevizi per l’impiego;
  • • istituzione presso la Camera di Commercio dell’ufficio del registro pubblico dei prodotti agricoli per consentire ai consumatori di conoscere l’effettiva provenienza del latte, della carne, della frutta che acquistano per valorizzare il made in italy, la sana concorrenza e l’origine dei prodotti;
  • • la vigilanza sul sistema camerale deve passare sotto la competenza del Ministero dello Sviluppo economico.

“Sono delle proposte ragionevoli – osserva Antonio Pagliuca, segretario responsabile della Uil Fpl sannita – quelle pensate dalla nostra Organizzazione sindacale. Piuttosto che mettere in pericolo la sopravvivenza di questa importante istituzione, sarebbe il caso di arrivare a una riforma più generale di tutti gli enti locali fissando in maniera seria e ragionata compiti e funzioni di ognuno di essi. Quindi, sì a correzioni, ma il sistema camerale è fondamentale e garantisce una gran quantità di servizi”.