discarica_SantArcangeloRicorderete la storia del biodigestore di Telese, prima fortemente voluto e poi cancellato dalla stessa amministrazione comunale. Ebbene, la Provincia di Benevento nell’approvare il piano triennale delle opere pubbliche ha sostituito integralmente la cifra di oltre 2,5 milioni di euro con un impianto non previsto ai tempi in cui gli assessorati erano in carica. Sarà realizzato presso la mega discarica di Sant’Arcangelo Trimonte una struttura per il trattamento del percolato. A cui si aggiunge un importante intervento per mettere in sicurezza il mostro dormiente, per cui saranno spesi 10 milioni di euro. Tutte somme messe a disposizione dalla Regione Campania.

Dopo il ripensamento dei telesini il commissario Cimitile aveva chiesto se vi fosse un’alternativa nella stessa zona. Ma nessuno si è fatto avanti, pertanto il professore ha pensato bene di impiegare quella somma per qualcosa di più utile, tamponando il disastro ereditato dall’emergenza rifiuti.

Nel piano c’è anche la bonifica della discarica di San Bartolomeo in Galdo, in località Serra Pastore, per un investimento di quasi 4 milioni di euro.

Per il trattamento dell’umido resta confermato il biodigestore anaerobico previsto a Molinara (in grado di trattare seimila tonnellate annue), che dovrà sostituire il fallito impianto di compostaggio aerobico, per un totale di oltre 5,5 milioni di euro. Così come resta l’impianto di estrusione (per il recupero di materie prime riciclabili dal rifiuto tal quale) previsto presso lo Stir di Casalduni, per un investimento di 1 milione 850 mila euro.

Infine torna nel piano triennale – dopo una scomparsa improvvisa in una delle versioni precedenti – la rifunzionalizzazione dell’impianto di separazione per materiali secchi riciclabili di contrada Olivola, il cosiddetto ex Laser, per un importo di 988 mila euro. Cifra sulla quale molti mesi fa l’Asia aveva firmato un’intesa con la Provincia per fare cassa e reinvestire sulla messa in sicurezza dell’ex discarica di Piano Borea.

Mentre la Provincia approva e programma le opere per il triennio 2014-2016, sul tavolo della discussione resta la futura gestione dell’Ato rifiuti, così come previsto dalla legge regionale di gennaio scorso. Di tutti questi impianti da fare non si è ancora ben capito chi si accollerà la gestione. Potrebbe essere una riedizione della Samte, controllata dall’Ato. Ma al momento è buio pesto sulle soluzioni. L’Ambito dovrebbe a tale proposito stilare un piano industriale.

Per l’impiantistica bisogna rammentare che è ancora in ballo un biodigestore da 35mila tonnellate da realizzare nei pressi dello Stir di Casalduni. Quasi un anno e mezzo fa ci fu anche un bando di manifestazione di interesse per il project financing. Risposero cinque aziende: De Vizia Transfer Spa, Biotec sistemi srl, Asws international srl insieme a Sea Spa, Iuliano ingegneria e costruzioni srl insieme a General construction spa, Depuracque srl insieme a Valori scarl e Mbf Edilizia spa.