creditoAncora una volta la Regione Campania si rivela innovativa nell’ambito della finanza agevolata per le imprese con la messa in campo di uno strumento di ingegneria finanziaria, denominato “Fondo Microcredito Piccoli Comuni Campani”, unico nel suo genere se si considera il necessario coinvolgimento delle piccole amministrazioni comunali.

L’unicità, quindi, la si riscontra nel coinvolgimento diretto dei Comuni con non più di 5 mila abitanti, ai quali è demandato un ruolo primario perché chiamati ad indicare e, soprattutto, proporre un progetto di sviluppo finalizzato alla creazione di occupazione, al rilancio economico-sociale e anche al contrasto del loro spopolamento. Si tratta di una vera e propria progettazione integrata. Non a caso lo strumento viene denominato “Pico”: Progettazione Integrata dei Piccoli Comuni.

A partecipare alla prima fase sono chiamate in primis le amministrazioni. Dal primo luglio i Sindaci disposti ad ospitare in seguito piccole iniziative imprenditoriali proposte da disoccupati di lunga durata, inoccupati, inattivi, lavoratori in CIGO, CIGS e mobilità, meglio ancora se giovani, donne, studenti ed immigrati, dovranno inviare una manifestazione di interesse a Sviluppo Campania Spa, soggetto gestore dello strumento agevolativo per conto della Regione Campania, in cui ciascun Comune indicherà le scelte strategiche di sviluppo, in base al proprio contesto di riferimento, nonché i settori di intervento prioritari e funzionali ai finanziamenti di microcredito previsti dal Fondo PICO.

Solo successivamente, e dopo la selezione dei progetti risultati meritevoli, seguirà l’Avviso per la selezione dei beneficiari finali che dovranno presentare, a loro volta, progetti imprenditoriali localizzati nei Comuni selezionati e coerenti con i settori indicati nei singoli PICO (Fase II).

Ma veniamo alle caratteristiche tecniche.

Ogni singolo Comune può presentare un solo Pico, il cui importo non può essere superiore a 150 mila euro. Una volta approvato il Pico i beneficiari finali, che intendono implementare un’iniziativa in quel Comune, potranno ottenere un finanziamento, non superiore a 25 mila euro, ad un tasso di interesse pari a “zero”. L’impresa finanziata dovrà restituire l’intero importo in 5 anni con rate mensili posticipate. La prima rata verrà rimborsata solo dopo 7 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento.

Dall’analisi delle caratteristiche tecniche dello strumento agevolativo si tratta del “Microcredito”, già proposto per ben 2 volte dalla Regione Campania. La differenza rispetto alle edizioni del 2012 e del 2013 sta nella metodologia. I precedenti bandi erano destinati direttamente agli imprenditori, o aspiranti tali, residenti in Campania. Con i Pico, invece, è fondamentale la partecipazione del Comune sul quale pende una responsabilità politica indubbia: nel momento in cui si aprirà la seconda fase del progetto integrato, l’Amministrazione comunale che non ha risposto all’Avviso dovrà dare delle spiegazioni ai soggetti svantaggiati che vorrebbero fare impresa.